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·14 ottobre 2024
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Potrebbe non giocarsi il match di ritorno tra Libia e Nigeria valido per la qualificazione alla Coppa d’Africa 2025. Per i media nigeriani, la federazione si starebbe organizzando per tornare in Nigeria e non disputare la partita dopo che la Nazionale è rimasta bloccata all’aeroporto di Al Abraq, in Libia, per 14 ore. L’ira dell’ex Napoli…
La nazionale di calcio della Nigeria ha annunciato che non scenderà in campo per la partita di qualificazione alla Coppa d’Africa prevista contro la Libia. La CAF è stata informata della situazione e si attende una decisione ufficiale riguardo alle sorti del match e alla gestione dell’evento.
Il volo della nazionale africana, partito in direzione della Libia, è stato dirottato verso un aeroporto diverso da quello originariamente previsto. Questo cambiamento improvviso è avvenuto senza alcun preavviso ufficiale da parte del governo libico, che ha revocato l’autorizzazione all’atterraggio a Bengasi. L’aereo della squadra è stato quindi costretto a dirigersi verso un altro aeroporto, il quale è risultato privo delle infrastrutture necessarie per accogliere una delegazione sportiva così importante.
L’incontro, in programma per domani, martedì 15 ottobre a Bengasi, è stato compromesso da una serie di eventi imprevisti che hanno coinvolto la squadra nigeriana. Per questo anche Victor Osimhen, non convocato per questa sosta (anche a causa di qualche acciacco fisico), ha voluto lanciare un messaggio e un appello sui suoi social per quanto accaduto ai suoi compagni.
Di seguito il messaggio dell’attaccane del Galatasaray sui social: “Sono deluso dal trattamento ingiusto che i miei fratelli e i miei allenatori hanno subito all’aeroporto in Libia. Tali azioni vanno contro lo spirito sportivo. Il mio sostegno va alla squadra, so che saranno forti nonostante questi ostacoli. Chiedo alla CAF e alle altre autorità calcistiche di intervenire, perché i miei compagni di squadra e i funzionari sono ancora bloccati all’aeroporto in Libia. È inaccettabile e disumano. Rimaniamo uniti, più forti che mai”.
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