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·7 settembre 2023
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Paolo Nicolato, ex CT dell’Italia Under 21, ha parlato al Corriere della Sera. Di seguito le sue parole in cui si è soffermato su Roberto Mancini.
“Se ho pagato alcune divergenze con Mancini? Non lo so, può darsi. C’era bisogno di un allenatore che condividesse in pieno il tipo di gestione che si andava a prospettare. Non ci sono stati contrasti, ma c’erano idee non del tutto simili. Non ero sulla stessa linea, essere coerente per me è importante. Il suo addio? Non me l’aspettavo certamente, avrà avuto le sue ragioni”. Sui tanti esordienti con Mancini: “Per me si arrivava in Nazionale maggiore con un po’ troppa facilità. Non è un messaggio che condivido in pieno: può essere pericoloso. Non è facile gestire i ragazzi che fanno il passaggio tra i grandi e poi tornano in Under 21: inconsciamente gli obiettivi cambiano. La sensazione di arrivare in prima squadra con una certa velocità credo sia sbagliata. La convocazione per me è un fatto serio, frutto di un percorso, di un merito: non di un’età”. Sulla Nazionale: Per me la Nazionale non è un club e la U20 e U21 non possono essere trattate come una Primavera di A: le dinamiche sono diverse, le competizioni pesano e c’è poco tempo per lavorare. Condivido poco il fatto di giocare allo stesso modo della prima squadra: ogni annata è diversa e bisogna tirare fuori il meglio dai calciatori. Legarsi agli schemi mi pare fuori logica”.