Nico Williams: «Avevo un IDOLO nell’Italia, mi ero fatto i capelli come LUI. Perché ho scelto la SPAGNA invece del GHANA. Con YAMAL ci siamo fatti una promessa…» | OneFootball

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Calcionews24

·19 giugno 2024

Nico Williams: «Avevo un IDOLO nell’Italia, mi ero fatto i capelli come LUI. Perché ho scelto la SPAGNA invece del GHANA. Con YAMAL ci siamo fatti una promessa…»

Immagine dell'articolo:Nico Williams: «Avevo un IDOLO nell’Italia, mi ero fatto i capelli come LUI. Perché ho scelto la SPAGNA invece del GHANA. Con YAMAL ci siamo fatti una promessa…»

Le parole di Nico Williams, attaccante della nazionale spagnola, in vista della sfida contro l’Italia. I dettagli

Schierato a sinistra dal ct De la Fuente, Nico Williams si è segnalato con le sue sgasate in Spagna-Croazia. Ecco un estratto della sua intervista a La Gazzetta dello Sport.

L’ITALIA É…«Balotelli. Perché mi piaceva da morire. Lo ricordo travolgente all’Europeo del 2012, e lo seguivo ai tempi del City. Tanto io come mio fratello Inaki ci facemmo la cresta come lui».IL FRATELLO INAKI NEL GHANA«Glielo ha chiesto nostro nonno, ci teneva che uno dei suoi due nipoti potesse vestire quella maglia e rappresentare la sua nazione. Era molto orgoglioso, e mio fratello ha deciso che era lui il più indicato, e che io dovevo giocare con la Spagna. É stata una scelta famigliare. E una forma di ringraziamento nei confronti dei due Paesi. In Ghana ci sono le radici, e in Spagna hanno accolto al meglio i nostri genitori, e di conseguenza noi due fratelli. Mio padre e mia madre hanno lottato tanto nella vita, e Inaki in questo modo sentiva che potevamo abbracciare un bel pezzo di vita della nostra famiglia, tra Africa ed Europa, lui lì e io qui, e tutti molto felici».LAMINE YAMAL«Padre marocchino e madre guineana. Ripeto, bene così: siamo giovani cresciuti in Spagna, pieni di voglia di difendere questi colori e di fare le cose al meglio. Lo sognavamo da bambini, e ora siamo qui e vogliamo tornare a casa con la coppa».LA CANTERA DELL’ATHLETIC BILBAO«Incredibile. Non c’è un esempio così in tutto il mondo del calcio. E quando entri lì da bambino lo sai. Sai che se hai le qualità e fai le cose bene arrivi, perché è il desiderio di tutti. Gli altri club sono tutti lì a comprare in giro per il mondo, e noi li affrontiamo con le nostre radici. Non siamo mai scesi in Segunda, quest’anno abbiamo vinto di nuovo dopo 40 anni, e siamo in Europa. Con la gente di casa, la famiglia. Il merito è enorme, e a mio avviso non viene riconosciuto come dovrebbe. É un orgoglio enorme, e una motivazione grandissima per i ragazzi del vivaio».12, 13 E 14 LUGLIO«Il mio compleanno, quello di Lamine e la finale dell’Europeo. Triplete spettacolare! Ne abbiamo parlato con Lanine: “Hermano, festeggiamo alla grande il 14!”. Bisogna sognare, credere e vivere pensando che tutto può andare per il meglio».

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