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·12 aprile 2025
💥 Nesta sbotta: “Venezia alla portata, arrabbiato coi calciatori: quanti vogliono davvero restare?”

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·12 aprile 2025
Alessandro Nesta, tecnico del Monza, ha commentato in sala stampa il nono KO esterno di fila in campionato incassato nel pomeriggio dai brianzoli contro il Venezia di misura al Penzo. Ecco quanto ripreso da TMW:
Il suo stato d’animo? “Nel primo tempo le fasi difensive sono state migliori per tutte e due le squadre. Quando hai palla in questo momento per la classifica fai più fatica a fare meglio la fase offensiva. Oggi sono arrabbiato con la squadra, con tutto il rispetto il Venezia è alla nostra portata e oggi dovevamo fare punti. Quanta gente può rimanere qua? Tanti sono a scadenza, mi chiedo quanti vogliono che il Monza li tenga?”.
Siete mancati davanti? “Ce n’è sempre una. La perdiamo in un modo, o in un altro, per me è un problema più profondo. Diciamo sempre le stesse cose, abbiamo tante partite e dobbiamo finire bene vincendo qualche partita”.
Sembra più deluso. Come si affrontano le prossime? “Non si possono dare solo carezze, oggi lo faccio anche pubblicamente, perché ho sempre difeso ed oggi pretendo. Ma non pretendo che uno faccia gol all’incrocio, ma che diano tutto. Ora non va più bene”.
Sugli infortuni, quanto hanno pesato? “Abbiamo perso due giocatori importanti a partita in corsa, è un peccato, ma io vado oltre agli episodi. Vado avanti”.
Farà giocare chi vuole davvero restare al Monza? “Il gruppo deve essere forte, quello che mi fa arrabbiare è che nelle difficoltà bisogna stringersi e lottare, poi non è detto che ti salvi, ma bisogna lottare e fare qualcosa di diverso, altrimenti si rischia di peggiorare anche le cose”.
Di Francesco ha detto che il Monza non è stato costruito per l’ultimo posto. Per cosa è stato costruito secondo lei? “Il Monza sta cambiando. E’ partito con un progetto ambiziosissimo, poi interrotto dalla perdita del presidente. Sta cambiando pelle, è stata costruito, ma anche smontato, la verità è questa, ma non per colpa di qualcuno: grazie al Presidente era stata costruita così, ora non si può far più quel tipo di mercato”.
Quanto si sente responsabile? Perché Galliani non parla? “Io faccio il mio lavoro, cosa fanno gli altri non lo so. Vi posso dire quello che penso io”
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