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·25 novembre 2020

Nati Oggi: Xabi Alonso

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Il 25 novembre 1981, a Tolosa, nei Paesi Baschi (non in Francia), nasce Xabier Alonso Olano: Xabi Alonso. Respira calcio sin dalla culla: il padre, Miguel Angel Alonso, è un ex calciatore del Barcellona, città nella quale Xabi vive sino ai sei anni. Prima di trasferirsi a San Sebastiàn, dove diventa grande amico di Mikel Arteta, oggi allenatore dell’Arsenal. Non è un caso, quindi, che cresca nelle giovanili della Real Sociedad, con cui esordisce nella stagione 1999/2000. Centrocampista tecnico, dotato di grande visione di gioco, diventa presto un regista atipico: bravo ad impostare, fenomenale a rompere le azioni avversarie. Dopo un breve periodo all’Eibar, nella prima parte del campionato 2000/2001, torna alla Real Sociedad, prendendosi la titolarità. Nel 2002/2003 arriva un clamoroso secondo posto, a soli due punti dal Real Madrid, e Xabi Alonso, ormai al centro delle cronache calcistiche, si guadagna la prima convocazione in nazionale.

Lascia la casa madre nel 2004, dopo 124 presenze e 10 reti, per accettare la corte del Liverpool. Con i Reds, al suo primo anno, arriva subito la conquista del trofeo più ambito: la Champions League. Xabi Alonso è protagonista assoluto della finale più assurda che si ricordi. Il 25 maggio 2005, a Istanbul, il Liverpool ribalta in sei minuti i tre gol di vantaggio che il Milan aveva a fine primo tempo. Al 60′, il pareggio porta la firma del centrocampista basco. I rigori, poi, completeranno la beffa Reds.


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Di quel Liverpool, Xabi Alonso è il custode di un centrocampo tra i migliori d’Europa, in coppia con il capitano Steven Gerrard, ma ai trionfi europei non farà mai seguito il ritorno alla vittoria in Premier. Nel 2008, invece, arriva la prima grande soddisfazione con la Nazionale Spagnola, l’Europeo in Austria e Svizzera. La Spagna, che fatica ai quarti di finale contro l’Italia, superata solo ai rigori, spazza via la Russia (3-0) in semifinale e batte la Germania nell’atto conclusivo (1-0), sempre con l’attenta regia, in campo, di Xabi Alonso.

Che nel Paese natale decide di tornare un anno dopo, nel 2009, quando passa al Real Madrid. Cinque stagioni da titolare indiscusso, che gli portano in bacheca una Liga e una Champions League, la seconda, la sospiratissima “decima”, dopo il derby in finale contro l’Atletico Madrid, riacciuffato solo nei minuti di recupero e affossato nei supplementari.

Intanto, con la Roja vince anche il Mondiale del 2010 in Sudafrica, ancora dopo una finale al cardiopalma. A Johannesburg a spezzare le resistenze dell’Olanda, ci pensa Iniesta a pochi minuti dalla fine dei tempi supplementari. Tra Don Andrès, Busquets e Xavi, Xabi Alonso è l’unico merengue di un centrocampo dalle tinte blaugrana, motore di una Spagna che due anni dopo, nel 2012, a Kiev, bisserà la vittoria europea di quattro anni prima. Surclassando, con un 4-0 senza appello, la fragile Italia di Prandelli nella finale di Kiev.

L’ultimo atto della straordinaria carriera di Xabi Alonso, è in Germania, con la maglia del Bayern Monaco, dove arriva nell’estate del 2014. Lascia in un colpo solo il Real Madrid e la Nazionale Spagnola, e in tre anni conquista tre Bundesliga. Nel 2017 appende gli scarpini al chiodo, e oggi allena la Real Sociedad B, una delle cantere più ricche di Spagna.

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