Calcio In Pillole
·26 aprile 2022
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Il 26 aprile 1949, a Buenos Aires, nasce Carlos Bianchi, una vita divisa tra campo e panchina. Il cognome tradisce le chiare origini italiane di Bianchi, che cresce nelle giovanili del Velez Sarsfield, con cui esordisce nel massimo campionato argentino nel 1867. Attaccante particolarmente prolifico, la stagione successiva si impone come uno dei giovani più promettenti del calcio argentino. Nella stagione 1971/1972 l’exploit che lo porta all’attenzione dei maggiori club europei: segna 42 reti in 46 presenze stagionali, tra campionato Metropolitano e campionato Nacional. L’anno successivo, chiude invece con 27 reti in 37 partite, che gli valgono la chiamata dello Stade Reims, storico club francese, tornato due anni prima in Prima Divisione.
In Francia, Carlos Bianchi continua a segnare a medie impressionanti: in quattro stagioni nella Champagne, supera per due volte le 30 reti. Nel 1977, così, passa al PSG, nato solo qualche anno prima dalla fusione tra il Paris Football Club e lo Stade Saint-Germain. Non è certo la corazzata di oggi, ma il centravanti argentino, che da quando è arrivato in Europa ha perso la Nazionale, in appena due stagioni segna 64 reti in 74 presenze. Nel 1979 passa allo Strasburgo Campione di Francia in carica, ultima tappa della sua lunga parentesi francese, nella quale in bacheca non mette nulla. Nel 1980 torna al Velez Sarsfield, la sua prima squadra, dove riprende esattamente dove aveva lasciato, laureandosi capocannoniere nel 1981. Chiude, romanticamente, la carriera allo Stade Reims, nella stagione 1984/1985, in Seconda Divisione francese.
A metà stagione, infatti, appende le scarpette al chiodo e sei siede in panchina, habitat naturale di Carlos Bianchi che guiderà fino al 1988 lo Stade Reims, sempre in seconda Divisione. In Francia allenerà anche Nizza e Paris FC, senza grandi risultati, tanto che nel 1991 decide di lasciare. Torna sui suoi passi nel giugno del 1993, quando accetta di prendere in mano il “suo” Velez, che in tre anni guida alla vittoria di tre campionati, una Copa Libetadores e una Coppa Intercontinentale, nel 1994, contro il Milan. Risultati che convincono la Roma, nel 1996, ad affidare la guida tecnica della squadra all’allenatore argentino.
In Italia, però, l’avventura dura poco, e ad aprile del 1997 Carlos Bianchi viene esonerato. L’anno successivo riparte dal Boca Juniors, con cui in poco più di quattro anni scrive un pezzo di storia del calcio argentino. Vince altri quattro campionati (3 Apertura e 1 Clausura), tre Coppa Libertadores (2000, 2001 e 2003) e due Coppe Intercontinentali (2000, 2003). Nessuno, né prima né dopo di lui, è mai riuscito a vincerne tre. Nel 2005 ritenta, senza fortuna, l’avventura in Europa, all’Atletico Madrid, ma dura ancora meno che a Roma. Nel 2013, a 9 anni dal suo addio, torna ad allenare il Boca Juniors, ma sarà un anno e mezzo tribolato, al termine del quale Carlos Bianchi chiude con il calcio.