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·5 giugno 2024
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Il club azzurro apre un nuovo ciclo con il manager salentino, chiamato a riscattare il decimo posto di quest’anno: ecco le sue parole in tempi non sospetti
Conte-Napoli, tra destino e realtà. Dalla voglia di rilanciarsi in Italia del manager salentino allo sforzo economico del presidente Aurelio De Laurentiis, che punta da tempo la mentalità vincente dell’ex Juve, Chelsea e Inter. È lui l’uomo scelto dal patron degli azzurri per riscattare il decimo posto in classifica e riavvicinarsi a quello Scudetto vinto appena un anno fa. Un matrimonio che nasce da lontano, per caso, da un’innocente vacanza alle Maldive.
Il Napoli ha scelto Antonio Conte. Il prescelto di Aurelio De Laurentiis infiamma la tifoseria partenopea e riaccende l’entusiasmo in vista della prossima stagione, chiamata ad oscurare quanto apprezzato durante l’annata chiusa con uno scialbo pareggio e la contestazione del Maradona. Il profilo di Conte è sempre stato tra i preferiti di ADL, che non ha mai mollato la presa e ha limato nei giorni scorsi i dettagli dell’accordo con il tecnico salentino, pronto a rilanciare le ambizioni degli azzurri, anche senza competizioni europee.
Un matrimonio che nasce tanti anni fa alle Maldive, dove De Laurentiis ebbe l’opportunità di conoscere da vicino Antonio Conte e la sua famiglia, costruendo un rapporto di profonda stima e di sincera amicizia.
Del resto, nel corso di un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport – Stadio, era stato proprio il presidente del Napoli a svelare questo particolare retroscena: “Ho fatto con lui una vacanza anni fa alle Maldive, c’era anche la sua famiglia, e da quel momento abbiamo mantenuto i rapporti. Con lui ho un ottimo rapporto. Ci siamo frequentati nuotando nel mare delle Maldive, molto prima dell’avvento di Ancelotti. Quando Conte stava a Londra, l’ho tempestato di domande per proporgli di venire al Napoli. Io provai a convincere Antonio Conte di venire al Napoli, – aggiunse all’epoca – lui mi rispondeva che il contratto che aveva in essere con il Chelsea gli impediva di parlare con terzi. Credo fosse vero perché poi ha impiegato un anno per poter venire ad allenare in Italia”.
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