Napoli, Politano e la sua Alessandra: dalle nozze un gesto concreto per la sanità pediatrica a Napoli | OneFootball

Un matrimonio celebrato tra musica, affetti e scenari da sogno, ma anche l’occasione per compiere un atto di grande sensibilità. Matteo Politano, calciatore del Napoli, e sua moglie Alessandra Esposito hanno deciso di trasformare la gioia del loro giorno speciale in un’opportunità per aiutare chi ha più bisogno.

Napoli, Politano e la sua Alessandra: dalle nozze un gesto concreto per la sanità pediatrica a Napoli

La coppia, da pochi giorni marito e moglie, ha scelto infatti di destinare i regali ricevuti al matrimonio al finanziamento di due progetti solidali di grande valore umano e sociale: la realizzazione di una medicheria avanzata presso l’Ospedale Pediatrico di Napoli e la riqualificazione della sala d’attesa del reparto Grandi Ustioni dell’Ospedale Santobono, rendendola un ambiente più accogliente e “umano” per i piccoli pazienti e le loro famiglie.

Un gesto di grande responsabilità civile, che rompe con le consuete dinamiche legate ai regali nuziali. Niente “buste” o doni materiali: Matteo e Alessandra hanno voluto che il ricordo del loro matrimonio lasciasse un segno concreto nella comunità, scegliendo la solidarietà come fil rouge della loro unione.

Il progetto è stato annunciato attraverso un biglietto di ringraziamento inviato agli ospiti:

«Grazie a voi – hanno scritto Alessandra e Matteo – verranno finanziati questi due progetti: una medicheria avanzata presso l’Ospedale Pediatrico di Napoli e renderemo più umana e accogliente la sala d’attesa nel reparto Grandi Ustioni dell’Ospedale Santobono».

Una decisione che dimostra come anche un momento di festa possa diventare occasione di impegno e sostegno concreto, soprattutto nei confronti di chi affronta percorsi difficili come quelli della malattia infantile. Un’iniziativa che merita attenzione, perché trasforma un evento privato in un bene collettivo.

Politano e la sua compagna – oggi moglie – si confermano una coppia non solo affiatata, ma anche attenta al proprio ruolo nella società, restituendo qualcosa di importante alla città che oggi li celebra.