Napoli, la mossa di De Laurentiis: nuovo stadio da 300 milioni a Poggioreale | OneFootball

Napoli, la mossa di De Laurentiis: nuovo stadio da 300 milioni a Poggioreale | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcio e Finanza

Calcio e Finanza

·16 luglio 2025

Napoli, la mossa di De Laurentiis: nuovo stadio da 300 milioni a Poggioreale

Immagine dell'articolo:Napoli, la mossa di De Laurentiis: nuovo stadio da 300 milioni a Poggioreale

«La SSC Napoli ha presentato alla ZES unica una richiesta di protocollo intitolata: “Progetto di fattibilità del nuovo stadio per la SSC Napoli Spa situato a Napoli”». È questo l’ultimo aggiornamento sulla vicenda del nuvo impianto voluto dal patron De Laurentiis per il suo club.

Come riporta l’edizione odierna de Il Mattino, l’area individuata per la costruzione si trova nella zona orientale, nei pressi del Caramanico, vicino al Centro Direzionale, nell’ex area del macello, confinante con Poggioreale. Si tratta di un’area che sarà servita, entro un paio d’anni, anche da una nuova fermata della linea 1 della metropolitana. Un’idea che sembrava archiviata dopo il recente stop arrivato dal Comune, proprietario dei terreni, guidato dal sindaco Gaetano Manfredi, che aveva respinto la proposta appena tre mesi fa.


OneFootball Video


Stavolta però l’istanza è stata rivolta alla Zona Economica Speciale (ZES), coordinata da Giosy Romano, che dipende direttamente dalla Presidenza del Consiglio. All’interno della ZES vige una procedura chiamata “Autorizzazione unica”, che consente una semplificazione e un’accelerazione dell’iter, sostituendo molti dei permessi che normalmente sarebbero necessari. Tuttavia, per procedere, serve il consenso di tutti i soggetti coinvolti. Oltre alla snellezza burocratica, la ZES rappresenta un vantaggio anche per chi investe grazie a incentivi fiscali come il credito d’imposta.

Per comprendere meglio le intenzioni del presidente Aurelio De Laurentiis, è utile guardare le date. Il progetto è stato protocollato il primo luglio, sedici giorni dopo l’approvazione del decreto Sport che include la creazione della struttura commissariale per gli stadi in vista di EURO 2032. In questa struttura il sindaco Manfredi sarà sub commissario per il Maradona, stadio al momento destinato a ospitare le partite del torneo continentale. L’iniziativa arriva due mesi dopo che il Comune ha consegnato a De Laurentiis e al suo team il masterplan “Riqualificazione dello stadio Maradona e riapertura del terzo anello”, documento affidato agli ingegneri e architetti che seguono le infrastrutture, consegnato in Prefettura.

La mossa del presidente del Napoli cambia però lo scenario. Soprattutto considerando che la società è consapevole dell’imminente arrivo in città, il 25 luglio, degli ispettori UEFA e FIGC, chiamati a valutare il futuro dello stadio Maradona per gli Europei del 2032. Il club è stato invitato a partecipare al tavolo. De Laurentiis ha scelto di presentare un progetto per un nuovo stadio dopo aver valutato tutte le possibilità e ritenendo questa la più vantaggiosa per la società.

La situazione attuale mostra che il presidente sta rimanendo al Maradona più per costrizione che per convinzione. Il suo obiettivo è sempre stato un nuovo impianto, ma dal Comune ha ricevuto diversi dinieghi che non ha gradito. Aveva chiesto di acquistare lo stadio o di ottenerlo in concessione per 99 anni, senza successo. Anche i tentativi di costruire altrove, ad Agnano e a Bagnoli, non sono andati a buon fine. L’ultima proposta, presentata ora alla ZES, era stata già respinta da Palazzo San Giacomo. Il Napoli ha quindi stilato una lunga lista di richieste rimaste inascoltate.

Nonostante queste frizioni, i rapporti tra Comune e club restano formalmente corretti. Tuttavia, la scelta di De Laurentiis di aggirare il Comune rivolgendosi direttamente alla ZES ha colto di sorpresa l’amministrazione. In Municipio si sta preparando una risposta ufficiale, anche perché la documentazione è stata inoltrata non solo al Comune, ma anche agli altri enti coinvolti, come Città Metropolitana, Regione, ARPAC, Vigili del Fuoco, ASL, Genio Civile e Autorità Distrettuale dell’Appennino Meridionale.

Il Comune potrebbe decidere di opporsi, con il rischio che si apra una battaglia legale a colpi di ricorsi. È probabile però che il sindaco cerchi una strada diretta per trattare con il presidente del Napoli, tentando di bloccare l’iniziativa in modo meno conflittuale. Questo anche perché, secondo il regolamento della ZES, i Comuni possono esprimere la loro contrarietà nella fase di valutazione del progetto tramite osservazioni.

I dettagli tra capienza dell’impianto e investimento

Sul progetto filtrano ancora pochi dettagli, ma sembrano esserci tre elementi certi: l’area individuata, uno stadio da 65mila posti e un investimento iniziale stimato tra i 250 e i 300 milioni di euro. In Europa ci sono impianti simili che hanno superato anche il miliardo, con costi molto variabili a seconda dei contenuti previsti all’interno della struttura. Il punto, però, sono i tempi rapidi delle procedure. La ZES ha già fissato al 4 settembre la data per fornire una risposta.

Ci sono però altri passaggi da tenere in conto. La ZES può chiedere documentazione integrativa per completare l’istruttoria, e questo potrebbe allungare di un mese i tempi di autorizzazione. Se tale documentazione non arrivasse entro i termini previsti, l’intera procedura decadrebbe. La tabella di marcia è molto stringente: tutte le amministrazioni coinvolte devono esprimere il proprio parere entro 45 giorni dalla notifica.

E c’è un dettaglio che interessa molto il Comune. Contro la decisione finale della conferenza di servizi è possibile presentare opposizione da parte delle amministrazioni. In ogni caso, se un ente non partecipa alla riunione o non prende posizione, il suo assenso è considerato come acquisito.

Visualizza l' imprint del creator