Napoli, Hamsik: “Lavezzi è stato il calciatore più forte con cui ho giocato! Ritorno nel club? Vi spiego…” | OneFootball

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·12 settembre 2024

Napoli, Hamsik: “Lavezzi è stato il calciatore più forte con cui ho giocato! Ritorno nel club? Vi spiego…”

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Marek Hamsik, ex centrocampista e capitano del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista a “Il Corriere dello Sport”.

Napoli, Hamsik: “Lavezzi è stato il calciatore più forte con cui ho giocato! Ritorno nel club? Vi spiego…”

“Penso che De Laurentiis vada solo ringraziato per quello che ha costruito partendo dal fallimento. Ha iniziato da zero e ha creato un club e una squadra vincenti, conquistando il terzo scudetto dopo Maradona. Dopo 33 anni. Merita solo applausi”.


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Qual è la sua “hit parade” degli allenatori avuti?

“Devo dire grazie a Reja per avermi lanciato, ma ho preso qualcosa da ognuno. Con Sarri, però, mi sono goduto il calcio più che con gli altri. All’epoca conobbi anche Calzona, era il suo primo collaboratore”.

Giocatori: il compagno indimenticabile, il più forte?

“Eh, il Napoli ha avuto tanti campioni in questo periodo, ma se penso a uno che ispirava tutta la città e lo stadio, allora scelgo il Pocho Lavezzi. È stato un onore giocare con lui, ci sentiamo spesso. Mi piace ricordare anche Zielinski, uno dei centrocampisti più forti del mondo”.

Che ne pensa della scelta di Conte?

“Una scelta forte della società, un allenatore di enorme esperienza e di successo. Sappiamo tutti chi è e come lavora: è il nome giusto dopo la situazione che si è creata nella scorsa stagione. Bisogna ritrovare entusiasmo e grinta e con lui sarà più breve il percorso”.

Calzona l’avrebbe voluto con sé, da collaboratore tecnico, anche al Napoli.

“Feci un’altra scelta, volevo restare con la mia famiglia e i miei figli. Volevo curare la mia Academy. L’esperienza con lui in nazionale, però, è fantastica: sto imparando tanto, lo seguo, apprendo. È un maestro, un modello e un amico insieme. Bravissimo anche nella gestione del gruppo. Sono felice dei suoi successi, ma Francesco non ci pensa e non si ferma mai. Non vuole fermarsi, solo migliorare”.

Venti, come gli anni del Napoli di Adl. Un numero che ricorre.

“L’ultima volta che siamo stati insieme in città, prima di Napoli-Barcellona di Champions, mi ha detto che quando mi sentirò pronto, le porte del club saranno sempre aperte per me”.

Si parlava di Zielo come suo erede. Ora può esserlo McTominay?

“Sì, potrebbe, è un centrocampista offensivo che come me ama inserirsi e fare gol. Vediamo, dipende dal modulo. Però è un nome forte, l’ha dimostrato con lo United e in nazionale. Un valido cambio per Lobo e Anguissa. Lobotka in questo Napoli è un intoccabile, ha le chiavi del centrocampo”.

Che ne pensa della vicenda Osimhen e della scelta di Lukaku come sostituto?

“Mi è dispiaciuto per quanto riguarda ciò che è accaduto con Osimhen. Lukaku è un grande centravanti, può fare tranquillamente 20 gol”.

Gli azzurri possono diventare l’anti-Inter?:

“Sì, ma lasciandogli il tempo di lavorare. La squadra è cambiata tanto, il percorso è cominciato ora”.

Un grande rimpianto?

“Lo Scudetto perso con Sarri. Quel giorno a Firenze, chi lo dimentica. Anche il secondo anno di Serie A è stato difficile. Momento più bello? Forse la Coppa Italia vinta con la Juve nel 2012”.

Carlo Gioia

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