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·19 settembre 2024
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Alessandro Buongiorno, difensore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni in un video pubblicato dalla società azzurra sul proprio canale YouTube per la rubrica ‘FromTheWorldToNapoli’.
“Ho 25 anni e sono nato il 6 giugno del 1999. Ho iniziato nuotando da piccolo e sono entrato nel Torino a 7 anni. Ho fatto un lungo percorso che mi ha portato qui. Sono andato due volte in prestito, un anno a Carpi e 6 mesi a Trapani. Adesso sono qui finalmente. Ho iniziato a fare sia nuoto che calcio insieme e nel primo periodo giocavo sotto casa ma facevo i provini con il Torino. Mia sorella ha continuato a livello agonistico fino ad un anno fa. Ero un bambino tranquillo, mi piaceva andare a scuola e studiare. Amavo stare con i miei amici e giocare a calcio al parco o al campo di allenamento. Ero abbastanza introverso. Andavo in un liceo pubblico e studiavo anche la notte per le verifiche. Le mie professoresse mi hanno capito e apprezzato l’impegno. Mi è capitato di antrare alle 7:30 a scuola per poter andare al campo di allenamento. Saltavo qualche giorno di scuola, mi sono diplomato con 86 e ho deciso poi di prendere un anno sabbatico. E’ conciso con l’anno in cui sono andato a Carpi. Mi resi conto di buttare il tempo e mi iscrissi all’università che mi ha aiutato proprio ad aprire la mente. Mi sono laureato in economia aziendale e ora sto andando avanti. Ho sempre seguito Nesta e Maldini, ma anche Sergio Ramos, lo adoro per carisma e leadership. Guardavo video su YouTube per prendere spunto.
Napoli? Positivo il mio arrivo, si respira aria di calcio sempre. Avevo parlato con Raspadori, Di Lorenzo e anche Folorunsho per avere un po’ di informazioni sulla squadra e la città e sono stati tutti ottimi commenti e suggerimenti. Ho sentito la loro voglia di rivalsa per la stagione passata. Mi piace giocare a scacchi quando ho tempo libero, mi piacciono i giochi da tavolo e di strategia. Al di fuori del calcio mi piace guardare il basket ma più dal vivo che in tv. Ho visto gare del Dertona, anche contro il Napoli. Conosco qualche parola in napoletano perchè i miei nonni sono campani: la prima cosa che ho imparato è ‘Amma fatica” e lo stiamo vivendo sulla nostra pelle. Quando sono arrivato in aeroporto c’è stato un ritardo incredibile, ho sentito due signori che dicevano che ‘più scura della notte non poteva venire’. Ciao a tutti tifosi del Napoli, un abbraccio e ci vediamo allo stadio. E forza Napoli!”.
Carlo Gioia
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