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Mario De Zanet·18 dicembre 2022

MVP🏅Leo, è tuo: il Mondiale che rende Messi ancora più grande

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Doveva essere Leo.

Doveva essere Messi, nella notte che cala a Lusail. Doveva essere il suo timbro, per uscire da quell’incubo che aveva colori francesi: il suo rivale è una cosa bellissima, Mbappé, realizza una tripletta ed eleva questo match a qualcosa di epico, di mai visto. Ma, alla fine, vince Messi, e forse è giusto così.


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Succede che Leo si prende tutto, all’ultima chiamata, nell’ultima notte possibile. È la finale più bella di sempre, lo dicono tutti, e incorona Lionel Messi, che ha preso per mano un Paese intero.

La mano de Dios stavolta è Maradona davvero, che dall’alto guida l’Argentina: c’è poesia, romanzo, e molto, molto altro dentro a questo giorno che innalza Messi, ancor più in alto.

Ora ci sono lacrime, lacrime ovunque. Piangono gli argentini, ma piangono gli appassionati di calcio, perché la bellezza si realizza attraverso uno spartito meraviglioso, che non ha bisogno di essere raccontato.

C’è Maradona, morto due anni fa, che ci ha lasciato prima di poter vedere la Copa America vinta in Brasile e il Mondiale. E non importa cosa si pensi, su Messi e Maradona, importa soltanto che Messi sia stato vissuto in questo Mondiale, in cui si è realizzato.

Maradona e Messi sono due cose diverse, lo rimangono ancora dopo stasera.

Ma ora Messi ha realizzato tutto, ha fatto tutto quello che si può chiedere ad un essere umano che giochi al calcio. E non gli si può più dire niente: se Maradona deve essere capito e accettato nel suo stato di divinità, Messi ha elevato l’uomo oltre ed ha raggiunto uno stato che pochi uomini possono vantare. Non c’è più niente da capire: si può solo ammirare.