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Emilio Scibona·30 novembre 2022
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Emilio Scibona·30 novembre 2022
Ci sono volte in cui la gloria non è necessariamente solo dei vincitori. L’MVP di oggi tecnicamente avrebbe anche vinto la sua partita, illuminandola con un capolavoro: capolavoro che purtroppo non è bastato al Messico.
Il giocatore in questione è Luis Chávez, mediano della Tricolor sceso in campo nella drammatica sfida contro l’Arabia Saudita, finita 2-1 per la selezione messicana.
Al 53′ di gioco il Messico vince per 1-0, un risultato che comunque non basta, quando l’arbitro fischia una punizione dai 30 metri. Sul punto di battuta va proprio il mediano che milita nel Pachuca, una delle squadre più titolate del Messico.
Due passi prima di scoccare il mancino: una punizione letale sulla quale il portiere saudita Al Owais non può far nulla se non guardare la palla insaccarsi alle sue spalle.
Il gol accende definitivamente le speranze del Messico, che si getta all’attacco alla ricerca dei gol che varrebbero il sorpasso sulla Polonia, che dopo aver subito il 2-0 è avanti solo nel coefficiente fair play.
Lo sforzo del Messico è intenso ma l’affondo giusto non arriva e nel finale, sul classico contropiede, arriva il gol beffardo dell’Arabia Saudita che certifica l’eliminazione della squadra di Martino.
Il Messico esce così nella fase a gironi per la prima volta dal 1978 interrompendo anche la striscia di qualificazioni consecutive agli ottavi di finale, che si ferma a 7. La splendida punizione di Chávez, la seconda segnata in questo Mondiale dopo quella di Rashford, merita comunque un riconoscimento.