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Redazione·28 novembre 2023

🏆Muro rossonero: 3 notti di Coppa in cui San Siro ha trascinato il Milan

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“Dico solo una cosa: noi conoscevamo il Muro Giallo, ma loro non conoscono il San Siro della Champions. Noi sì. Ci hanno aiutato a raggiungere vette altissime e sono sicuro che lo faranno anche domani sera”. Con queste parole Stefano Pioli ha voluto sottolineare l’impatto emotivo delle partite a San Siro, chiamando a raccolta il pubblico rossonero per la sfida decisiva col Dortmund.

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Che San Siro non sia uno stadio come gli altri è un fatto noto: tantissimi sono stati (e sono tutt’ora) i calciatori e tecnici (avversari o di casa) che sottolineano quanto sia difficile scendere in campo quando il Meazza brulica di spettatori, siano essi dell’Inter o (come nel caso di stasera) del Milan.


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Nel caso dei rossoneri il feeling con le notti europee è storico e molte sono state le serate di gloria in cui ad essere determinante è stato anche l’apporto incessante dei tifosi del “Diavolo”. In questo articolo (tra i tanti che si potrebbero) citiamo 3 partite europee del nuovo millennio in cui il “Muro rossonero” è stato, al pari dei giocatori, un vero e proprio fattore.


MILAN-AJAX 3-2 Champions League 2002/2003

Dopo il pareggio per 0-0 all’Amsterdam Arena, il Milan di Ancelotti e l’Ajax dei giovanissimi Ibra, Chivu, Sneijder e Van der Vaart (quel giorno assente) si ritrovano a San Siro per giocarsi l’accesso alle semifinali. I rossoneri chiudono il primo tempo in vantaggio con Inzaghi: la ripresa sarà un tirato colpo su colpo.

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I “Lancieri” pareggiano con Litmanen al 63′ ma il Milan riesce a riportarsi avanti due minuti dopo con Shevchenko, che segna di rapina dopo un rimpallo tra Inzaghi e Van Damme. Al 78′ l’Ajax la riprende con Pienaar, che, circondato dalle maglie rossonere, riesce a battere in scivolata Dida, segnando il gol che sarebbe valso la qualificazione. Non fosse stato per l’ultimo, incredibile, guizzo.

I 76mila di San Siro non si arrende e trascinano il Milan nell’infuocato finale di gara. Al 90’Ambrosini spizza di testa per Inzaghi, che anticipa Lobont in pallonetto: Tomasson da l’ultima non necessaria spinta al pallone, che si insacca: il Milan approda così in semifinale.

Per una moltitudine di tifosi rossoneri quella sfida contro l’Ajax è il momento in cui il Milan ha messo le mani sulla Champions League che avrebbe poi conquistato definitivamente nella notte di Old Trafford il 28 maggio 2003 contro la Juventus.


MILAN-MANCHESTER UNITED 3-0 Champions League 2006/2007

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Con il campionato ormai in mano ai cugini dell’Inter i rossoneri sono proiettati totalmente sulla Champions League: l’ultimo ostacolo verso la finale d’Atene è il Manchester United.

In quel momento i “Red Devils” trascinati dall’esperienza dei Giggs, Scholes, Ferdinand e Van Der Sar e dal talento di due giovani terribili di nome Wayne Rooney e Cristiano Ronaldo sono senza mezzi termini la squadra più forte d’Europa. Questo almeno fino alla semifinale di ritorno.

La squadra di Ferguson arriva a San Siro forte della vittoria per 3-2 all’andata e di un piccolo vantaggio. Destinato però a sparire in poco tempo. La pioggia battente non ferma la passione dei tifosi rossoneri, che riempiono lo stadio e accompagnano il Milan in una notte trionfale. All’11’ la sblocca Kakà (in quel periodo semplicemente incontenibile) con un destro dal limite di prima intenzione.

Al 30′ l’allungo decisivo: su una respinta di testa di Brown la palla arriva a Seedorf, che resiste alla carica dei difensori e non lascia scampo al connazionale Van Der Sar con un tiro potente e preciso. Il Milan vede lo striscione del traguardo: a tagliarlo ci pensa Gilardino che al 78′ in contropiede su imbeccata di Ambrosini si invola e chiude i giochi.

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Il Milan approda così alla finale nella quale, battendo il Liverpool, si aggiudicherà la sua settima Champions League, chiudendo il suo arco di gioia e redenzione aperto dopo la disfatta di Istanbul avvenuta due anni prima.


MILAN-PSG 2-1 Champions League 2022/2023

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Anche se sono decisamente altri tempi rispetto al passato, la vittoria di tre settimane fa contro il Psg resta comunque una pietra miliare. I rossoneri sono arrivati a quella partita con l’acqua alla gola ed un baratro incredibilmente vicino, che sul gol francese segnato da Skriniar, sembrava inevitabile.

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Ed essere eliminati da un ex interista omonimo della tua squadra sarebbe stata una burla nemmeno troppo simpatica del destino. Un destino da cui il Milan è sfuggito grazie alla carica del suo pubblico e due suoi valori aggiunti: l’estro di Rafael Leao e l’esperienza e l’efficacia senza tempo di Olivier Giroud.

Se oggi il Milan ha ancora delle chance importanti di qualificarsi nel “Girone di ferro” di questa Champions League è proprio in virtù di questa impresa. Un’impresa che popolo rossonero spera di replicare questa sera contro il Borussia Dortmund.