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Alessio D'errico·20 ottobre 2024
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Alessio D'errico·20 ottobre 2024
Il sabato di Serie A ha regalato tante emozioni e consegnato alle big della domenica la pressione di dover rispondere ai successi identici nel risultato ma opposti negli sviluppi di Milan e Juventus.
Due vittorie che lasciano tanti spunti di riflessione considerando il diverso sviluppo con un fattore comune: la presenza di un'espulsione prematura.
Il Milan, con la rivoluzione attuata da Fonseca, ha dato risposte importanti soprattutto da un punto di vista della solidità difensiva e sotto l'aspetto caratteriale. In 10 per la metà del primo tempo e tutto il secondo, i rossoneri hanno dimostrato di saper difendere bene quando c'è da innalzare la barricata con Thiaw e Pavlovic non perfetti ma efficaci. Anche nella vittoria, al netto delle polemiche arbitrali, c'è però un aspetto negativo.
L'espulsione di Reijnders è maturata da un lancio di Bijol a difesa schierata e letteralmente squarciata dal movimento di Lovric che ha costretto l'olandese a metterci una pezza. Ancora tanto da lavorare e da registrare per Fonseca che però per la seconda volta in campionato fa scelte forti avendo ragione.
Capitolo diverso per la Juventus: i bianconeri hanno giocato quasi 70 minuti con l'uomo in più ma l'assedio non c'è mai stato. I bianconeri hanno ovviamente avuto il dominio territoriale ma le occasiono sono state poche. Una di Gatti da piazzato, la traversa di Vlahovic, l'errore di Douglas Luiz e poi l'autogol di Gila.
In una partita noiosa la sensazione è che la Juve abbia affrontato la Lazio in 10 così come avrebbe fatto in 11. Gli uomini di Thiago Motta non hanno mai forzato la mano e lo spauracchio dell'ennesimo 0-0 stava sempre di più concretizzandosi fino al cross di Cabal e alla sfortunata deviazione di Gila.
La solita difesa bunker con 1 solo gol incassato nelle prime 8 giornate è il dato positivo ma l'attacco bianconero deve fare di più.