Inter News 24
·20 settembre 2024
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Intervenuto sul sito della Uefa, David Moyes, ex allenatore del West Ham e ora osservatore tecnico dell’UEFA, si è espresso così su Manchester City Inter, dimostrando come sia rimasto estasiato dalla prova dei ragazzi di Inzaghi.
COLPITO DA UN ASPETTO – «Una cosa che mi ha colpito è stata quanto fossero anticonvenzionali e inventivi con i centrocampisti e i difensori che cambiavano posizione: a volte si vedevano un paio di difensori centrali avanzare prima dei centrocampisti nella costruzione. Erano intercambiabili e completamente a loro agio nel farlo. In alcuni casi si poteva vedere un difensore centrale andare largo a destra e un altro avanzare centralmente. Questo era parte integrante del modo in cui giocava l’Inter».
I CAMBI DI POSIZIONE – «Al posto dei difensori centrali, i centrocampisti si abbassavano per iniziare l’attacco. In effetti, i giocatori di movimento dell’Inter con più passaggi erano il difensore centrale Alessandro Bastoni insieme a Nicolò Barella e Hakan Çalhanoğlu, e il fatto che due siano centrocampisti è un riflesso di come ruotavano in posizioni più arretrate per ottenere la palla. Nel caso di Barella, ha svolto il ruolo di capitano nel collegare il gioco. Ha la qualità per fare passaggi chiave per costruire il gioco e, in generale, ha fatto 16 passaggi per rompere le linee, più di qualsiasi altro giocatore, e ha anche portato la palla in avanti. Quando l’Inter ha riconquistato la palla, era spesso lui a fare il suo primo passaggio e a farli iniziare. L’Inter mi ha impressionato. I giocatori erano così flessibili nel ruotare le posizioni. Erano a loro agio piuttosto che preoccupati di apparire fuori posizione, e questo valeva anche quando non avevano il possesso palla».
LA FASE DIFENSIVA – «Quando l’Inter non aveva il possesso palla, la sua organizzazione 5-3-2 era solida e strutturata. Utilizzavano più giocatori per fare il loro blocco basso. Oltre al duro lavoro dei tre centrocampisti per coprire l’ampiezza, avevano i difensori centrali larghi, Yann Bisseck a destra e Bastoni a sinistra, che uscivano per fare pressione sui giocatori avversari. Il City ha cercato di punirli, con giocatori che cercavano di correre nello spazio, ma l’Inter sembrava ben allenata e sapeva cosa stava facendo. Ci sono state poche occasioni per il City in parte per questo motivo. Hanno usato bene il loro blocco basso e, come già detto, avevano l’abilità tecnica di centrocampisti come Barella e Piotr Zieliński per ottenere il primo passaggio e spingere in avanti quando perdevano palla. Erano ben collegati e tuttavia erano preparati a correre rischi difensivi e alcune delle loro giocate in uscita dalla difesa erano eccezionali».
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