Calcionews24
·24 giugno 2025
Morto Alvaro Vitali: non solo Pierino, il ricordo del suo cinema tra calcio e risate

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·24 giugno 2025
Roma piange uno dei suoi volti più iconici e scanzonati. Si è spento oggi nella capitale, all’età di 75 anni, Alvaro Vitali, l’attore che ha fatto ridere intere generazioni incarnando la maschera immortale di Pierino.
Simbolo della commedia sexy all’italiana, Vitali è deceduto dopo un ricovero per una broncopolmonite, lasciando un vuoto nel cuore di chi è cresciuto con le sue battute fulminanti e la sua comicità fisica e irriverente.
Ma la sua carriera, iniziata sotto l’ala di Federico Fellini, ha incrociato più volte anche il mondo dello sport più amato dagli italiani: il calcio, che ha saputo rileggere con la sua inconfondibile chiave parodistica.
Grande tifoso della Roma, Vitali portò la sua passione e la sua comicità sul grande schermo, diventando protagonista di un piccolo ma memorabile filone di “cinema calcistico”. La sua prima apparizione a tema fu un piccolo ruolo nel film “L’arbitro” (1974) con Lando Buzzanca, ma è negli anni ’80, all’apice della sua popolarità, che si lega indissolubilmente al pallone.Nel 1982 è uno dei protagonisti del film a episodi “Il tifoso, l’arbitro e il calciatore”.
Nell’episodio che lo vede protagonista, Vitali interpreta Alvaro Presutti, un direttore di gara convinto, a causa di una serie di equivoci, che la moglie (una giovanissima Carmen Russo) lo tradisca con il bomber tedesco della Juventus, Walter Grass (interpretato da Andy Luotto). La sua vendetta si consuma sul campo da gioco, dove tenta in ogni modo di boicottare il calciatore con decisioni surreali e cartellini facili, in un crescendo di gag che mettono alla berlina le manie e le nevrosi del mondo del calcio.
L’anno successivo arriva il suo ruolo più celebre a tema sportivo: “Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento” (1983). Nel film, parodia del calciomercato e dei bomber stranieri che infiammavano la Serie A di quegli anni, Vitali si sdoppia in un esilarante doppio ruolo. Interpreta sia il malinconico e svogliato fuoriclasse brasiliano del Napoli, Paulo Roberto Cotechiño (chiaro riferimento a Falcão e Cerezzo), sia un umile idraulico di Roma, suo perfetto sosia. L’idraulico si ritroverà a sostituire il campione in una partita decisiva, dando vita a una prestazione tanto maldestra quanto incredibilmente efficace, tra doppi sensi e situazioni al limite del grottesco.
Attraverso questi film, Alvaro Vitali ha raccontato un calcio lontano dall’epica sportiva e molto più vicino alla farsa popolare, ridicolizzando presidenti, allenatori e calciatori. Un calcio che, come il suo cinema, era soprattutto un pretesto per ridere di vizi e virtù di un’Italia intera.