Inter-News.it
·23 aprile 2024
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Massimo Moratti è fiero della sua Inter. L’ex Presidente analizza il percorso fino allo scudetto dei nerazzurri e racconta un ‘simpatico’ retroscena su Steven Zhang.
TELEFONATA – Massimo Moratti apre il proprio studio alla redazione di Sky Sport 24, alla quale dichiara: «Ieri sera c’è stata una soddisfazione completa, non soltanto per aver raggiunto un obiettivo così importante come la seconda stella, ma di averlo fatto così, in un derby fuori casa. È un qualcosa che rimane per tutta la vita. Se ho sentito Zhang? La cosa divertente è che dovevo chiamarlo io ma ho ricevuto la telefonata da lui che mi faceva i complimenti. Un po’ esagerato (ride, ndr.) Devo dire carinissimo, educatissimo, gentilissimo come sempre. Gli ho detto che, al di là del passato, era giusto fare i complimenti a lui che è il presente. Anche per le prospettive che ci sono, che sono ottime, per come sta impostando la società e la squadra. Con Zhang è stata una chiacchierata carina e come sempre è stato gentilissimo».
COESIONE – Massimo Moratti racconta le sensazioni sulla squadra di Inzaghi «La prima impressione che ho avuto su questa squadra è com’era intonato il gruppo. Tutti uniti e con un gioco facile, semplice, bello da vedere. Una musica ben fatta. Questo è merito certamente dell’allenatore che ha saputo non soltanto dare una buona tattica ma soprattutto di aver tenuto insieme il gruppo e aver saputo uniformare. Tutti che hanno guardato verso lo stesso obiettivo e che hanno desiderato di partecipare a questa vittoria, titolare e riserve. Sempre se ci sono le riserve perché sono tutti importanti».
CICLO – Massimo Moratti continua: «Momento storico? Dieci scudetti in tanti anni però tutti sofferti e tutti indimenticabili. Dopo la vittoria di Conte certamente si è pensato che la strada ci fosse. La capacità dei dirigenti è di aver saputo ricomporre sempre qualcosa di intelligente e logico. Poi con Inzaghi tutto si è trasformato con pazienza in qualcosa di molto produttivo. Questo è un periodo molto buono ma non è ancora un ciclo, dove serve vincere costantemente. Però è un inizio di ciclo interessante».
BIG – Massimo Moratti, sulle personalità dell’Inter, dichiara: «Lautaro Martinez lo colloco fra i grandi centravanti della storia dell’Inter, che stanno in due mani. Devo essere sincero, ha tutte le qualità e il carattere per stare fra i grandissimi. Non lo metterei al posto di un altro perché rappresenta da solo qualcosa di molto importante. Trascinatore della squadra, serio, forte, sicuro di sé, giovane. Dimarco è quello che rappresenta l’interismo, è proprio interista, si vede e lo racconta lui stesso. Poi mi piace molto Barella. Mi sembra che sia cresciuto bene, aveva già doti sue ma è migliorato in tutto. Veloce, rapido, riflessi fortissimi. Ruolo per ruolo è una bellissima squadra. Anche quelli che subentrano devo dire. A me ha fatto impressione che le riserve sono alla stessa altezza dei titolari».
BASI – Massimo Moratti conclude: «Cosa deve fare l’Inter per restare competitiva? Sicuramente c’è una questione di carattere economico, che mi sembra stiano mettendo a posto. Una volta che c’è quella si è tranquilli. Le basi ci sono, senza lasciarsi prendere dal nervosismo, per andare avanti bene. Poi gli avversari non mi sembrano nelle condizioni di poter fare una trasformazione da un anno all’altro».