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·4 novembre 2024
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Alvaro Morata ha parlato a The Athletic toccando tantissimi temi. Di seguito la sua intervista riportata da milannews.it.
Sul Milan: “Stessa aura del Real Madrid? E’ esattamente così. Prima di venire a Milano tutti mi dicevano che l’aria che si respira qui è diversa. Basta venire a mangiare al ristorante qui a Milanello. Ti guardi intorno e vedi tutti i giocatori che hanno vinto trofei con il Milan. Per me, il Milan ha sempre avuto un ruolo importante nella storia del calcio”.
Su Kakà: “Mia sorella mi ha regalato la maglia di Kakà. Ricordo il suo gol contro il Manchester United (nel 2007, ndr). Ricordo gli scarpini che aveva Kakà, ricordo tutto di lui. Il Milan ha lottato per la Champions League in quell’epoca e ricordo tutte le partite”.
Sulla Champions: “Se il Milan può tornare competitivo per vincerla come in passato? Nel calcio non si sa mai. L’anno scorso il Borussia Dortmund non stava andando bene in campionato o in generale, ma hanno raggiunto comunque la finale di Champions League. E chissà se il tiro di Fullkrug fosse entrato e non avesse colpito il palo forse il Borussia ora è campione d’Europa. Questa è la bellezza della Champions League. Ogni anno ci sono squadre che nessuno si aspetta. Dobbiamo crederci. Siamo il Milan e dobbiamo puntare a vincere tutto. Se perdi contro una squadra di vertice è perché è la Champions League, ma siamo obbligati a pensare di potercela fare. Dobbiamo pensare che sia possibile”.
Sulla crescita del Milan: “Penso che stiamo trovando i giusti meccanismi. Stiamo facendo le cose in modo più naturale ora. Abbiamo molti nuovi giocatori, un nuovo allenatore. Ma il tempo per adattarsi è scaduto, dobbiamo farlo subito”.
Su Leao: “Rafa ha talento. È il miglior giocatore della squadra e deve solo continuare a fare quello che sta facendo. È solo una fase e, spesso, è così per i giocatori d’attacco. Un grande gol o uno facile saranno sufficienti per fargli ritrovare la fiducia. Non è facile. Tutto ciò che fa Rafa fa rumore, ma è importante per noi e abbiamo bisogno di lui. Lo sa perfettamente. Sta lavorando sodo ed è solo una fase. Il suo momento arriverà e ci farà vincere”.
Sulla pressione: “È normale avere pressione giocando a San Siro, giocando in Champions League, e ogni volta che indossi una maglia come questa. Ogni partita porta con sé responsabilità. È più un privilegio che un peso. Molti giocatori darebbero qualsiasi cosa per giocare per queste squadre e io sono stato abbastanza fortunato da giocare per molte di loro al massimo livello. Sono molto felice di questo”