Montesano sulla Lazio: «Ricordo lo Scudetto del 1974. Mi è capitato questo aneddoto» | OneFootball

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·16 luglio 2025

Montesano sulla Lazio: «Ricordo lo Scudetto del 1974. Mi è capitato questo aneddoto»

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Montesano e la Lazio del 1974: «Eravamo una famiglia, come sul set di Febbre da Cavallo». Le dichiarazioni

Enrico Montesano, attore simbolo del cinema italiano e tifoso storico della Lazio, ha raccontato in un’intervista rilasciata qualche mese fa a Radiosei il suo profondo legame con la squadra biancoceleste, soffermandosi in particolare sulla leggendaria Lazio del 1974 e sul successo del film Febbre da Cavallo, realizzato in coppia con Gigi Proietti.

«Steno era il nostro Maestrelli e tutto il cast era la Lazio» – ha raccontato Montesano con entusiasmo. «Cochi e Renato mi fanno venire in mente Chinaglia e Re Cecconi. Quelli della Lazio del 1974 erano personaggi leggendari, ognuno con un carattere forte e un’adolescenza difficile. Si sono formati in un mondo completamente diverso da quello attuale».


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Il paragone tra il set cinematografico e lo spogliatoio laziale rende bene l’idea del clima familiare e autentico che si respirava all’epoca. Montesano ha voluto ricordare anche l’aspetto romantico del calcio di quegli anni, prima che il business e il calciomercato ne cambiassero il volto: «Oggi il mercato mi fa ridere, noi li comprammo dal Foggia e dall’Internapoli. Quando mi fecero allenare al Maestrelli fu un’emozione fortissima».

Il racconto si fa ancora più personale quando Montesano ripercorre i suoi esordi da tifoso della Lazio: «Sono laziale dal 1954, prendevamo le botte e ci facevano il funerale. Mi allenavo con gli arbitri e facevo capolino sull’altro campo dove giocava la Lazio. Entrai nei mitici spogliatoi, dove c’era la sora Gina e gli scarpini lucidati con il cuoio. Ho ereditato una maglietta di D’Amico con il numero 11 cucito in plastica».

L’amore per la Lazio non si è mai affievolito. L’attore ricorda anche un aneddoto legato agli spareggi per la salvezza: «Penso alla gara a Napoli, quando mister Eugenio Fascetti mi volle con loro prima del match col Campobasso. Maestrelli scherzava e mi diceva che mi avrebbe schierato a destra al posto di Garlaschelli».

Il racconto di Montesano è un inno alla passione autentica per la Lazio, fatta di emozioni vere, ricordi indelebili e un amore che dura da oltre settant’anni. Un sentimento che va ben oltre il risultato, e che si nutre di storie, di simboli e di uomini straordinari.

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