Calcio e Finanza
·21 agosto 2024
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Mentre la Spagna fa i conti per ristrutturare i propri stadi in vista dei Mondiali 2030, dall’altra parte dello stretto di Gibilterra il Marocco svela il progetto per uno degli impianti più grandi del mondo.
A rivelarlo è direttamente lo studio Populous, che il calcio italiano ha conosciuto per il progetto della “Cattedrale” di Milan e Inter (lanciato nel 2019 e mai realizzato) e per quello della Roma a Pietralata. Sul proprio sito ufficiale, lo studio ha pubblicato delle nuove immagini del maestoso Stade Hassan II di Casablanca. Questo stadio è stato progettato anche grazie alla collaborazione con gli architetti parigini Oualalou+Choi. Le società di ingegneria Maffeis Engineering, ME Engineering e Rider Levett Bucknall completano il team di progettazione.
Un impianto da 115.00o posti che lancia la sua sfida al nuovo Santiago Bernabeu per ospitare la finale del torneo iridato che si terrà fra Spagna, Portogallo e Marocco nel 2030, senza dimenticare che alcune gare della competizione si giocheranno anche in Argentina, Paraguay e Uruguay.
Il design del nuovo stadio, come si legge sul sito ufficiale di Populous, trae ispirazione dal tradizionale raduno sociale marocchino noto come “moussem”, con la struttura dello stadio posizionata sotto un grande tetto a tenda che emerge come un’imponente intervento nel paesaggio boscoso. A entrambe le estremità dell’enorme struttura dello stadio, tre livelli compatti e ripidi garantiscono un’atmosfera vibrante e spettacolare. Ciascuna “estremità” dello stadio può ospitare 29.500 spettatori. Cinque livelli di ospitalità lungo ciascuna delle tribune principali ai lati del campo accoglieranno 12.000 utenti VVIP, VIP, Hospitality e Box, oltre alla tribuna reale.Lo stadio è coperto da un tetto spettacolare realizzato con una particolare struttura reticolare in alluminio. A supportare la geometria del tetto e della struttura dello stadio vi è un anello di 32 scalinate, creando monumentali ingressi che presentano lussureggianti giardini posizionati su piattaforme rialzate, ognuna a 28 metri dal suolo. I giardini creano un’esperienza spaziale straordinaria, un’oasi di verde sotto l’involucro traslucido del tetto. Questo effetto è amplificato da una serie di giardini botanici a livello del suolo sotto le aree esterne della copertura.
Lo stadio sarà pienamente conforme ai regolamenti per le competizioni FIFA, con la capacità di ospitare la finale della Coppa del Mondo FIFA 2030, in seguito alla nomina del Marocco come co-organizzatore del torneo insieme a Spagna e Portogallo. Sarà inoltre la sede di due club locali. I preparativi per l’inizio dei lavori sono in corso su un sito di 100 ettari nella città di El Mansouria, nella provincia di Benslimane, 38 km a nord di Casablanca, dopo che il finanziamento pubblico è stato approvato nell’ottobre 2023.«Siamo molto orgogliosi di lavorare al fianco dei nostri partner Oualalou + Choi su questo progetto incredibile. Il Grand Stade Hassan II sarà una sede iconica e di riferimento per il Marocco e per il calcio stesso, diventando uno dei grandi stadi del mondo», le parole di Christopher Lee, Managing Director di Populous per la regione EMEA.
Gli fa eco Tarik Oualalou, Design Principal e cofondatore di Oualalou + Choi e architetto capo del progetto: «Il Grand Stade Hassan II è profondamente radicato nella cultura marocchina, con le sue tradizioni e le espressioni contemporanee. È radicato in figure antiche e primordiali: il Moussem, la tenda e il giardino, così come la topografia e i paesaggi del Marocco. È uno spazio generoso, aperto al mondo e rispettoso della Natura che protegge. Il Grand Stade Hassan II di Casablanca è l’incarnazione della grande tradizione di ospitalità marocchina».François Clément, Senior Principal, Presidente di Populous France e architetto capo del progetto ha commentato: «Il Grand Stade Hassan II offrirà spazi straordinari che creeranno esperienze eccezionali per ogni tifoso e ogni visitatore. È una pietra angolare della visione del Re Mohammed VI per lo sviluppo delle infrastrutture calcistiche del Marocco, che porterà il Marocco ai massimi livelli mondiali nello sviluppo delle infrastrutture sportive».