Mondiale per Club e calendario fitto: l’Al-Hilal di Simone Inzaghi si ritira dalla Supercoppa Saudita! Le motivazioni | OneFootball

Mondiale per Club e calendario fitto: l’Al-Hilal di Simone Inzaghi si ritira dalla Supercoppa Saudita! Le motivazioni della rinuncia

L’Al-Hilal ha annunciato ufficialmente la propria intenzione di ritirarsi dalla Supercoppa Saudita, in programma a Hong Kong dal 19 al 23 agosto. La decisione è stata comunicata tramite una lettera inviata alla Federazione calcistica dell’Arabia Saudita, nella quale il club ha motivato la scelta con il forte stato di affaticamento fisico e mentale dei suoi calciatori, al termine di una stagione lunga e ricca di impegni.

Secondo quanto riportato da Al Jazeera, la dirigenza ha sottolineato come l’annata appena conclusa abbia visto la squadra impegnata in un numero elevato di competizioni, tra cui l’ultima, il Mondiale per Club, disputato a giugno negli Stati Uniti. A questo si aggiunge il fatto che la maggior parte dei giocatori, sia sauditi che stranieri, ha partecipato anche agli impegni con le rispettive nazionali, ricevendo una vacanza di appena 21 giorni.

Un lasso di tempo ritenuto insufficiente dall’allenatore Simone Inzaghi, alla guida del club saudita da qualche settimana dopo l’addio all’Inter. Il tecnico italiano ha espresso preoccupazione per le condizioni del gruppo, sottolineando la necessità di permettere a molti giocatori di seguire programmi personalizzati di cura e riabilitazione in vista della nuova stagione.

«La squadra è stanca, non possiamo rischiare di compromettere il lavoro dell’intera stagione successiva per un torneo non prioritario», è il concetto alla base della decisione, riportato da fonti vicine alla società.

La Federazione, da parte sua, ha inoltrato la richiesta del club alle commissioni competenti, che ora dovranno valutare il caso e decidere eventuali provvedimenti. Secondo le indiscrezioni, l’esito più probabile è una sanzione pecuniaria, senza ulteriori penalità sportive.

L’assenza dell’Al-Hilal, squadra campione in carica della Saudi Pro League, rappresenta un colpo all’immagine dell’evento, ma riflette una crescente attenzione alla tutela della salute dei calciatori in calendari sempre più congestionati.