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·27 giugno 2025

Mondiale per Club: da Messi alla rovesciata di Lautaro: la Top Ten della fase a gironi

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Mondiale per Club, la classifica delle dieci migliori giocate durante la prima fase della nuova competizione organizzata dalla Fifa

La nuova, mastodontica creatura voluta da Gianni Infantino, il Mondiale per Club a 32 squadre, ha chiuso la sua prima, indimenticabile fase a gironi. Tra stadi americani roventi, allerte meteo che hanno spezzato il ritmo e risultati tanto sorprendenti quanto spettacolari, il torneo regala un mese di calcio totale, fatto di eroi inattesi, gol da cineteca, drammi sportivi e stranezze che resteranno negli annali. Dalle parate miracolose ai pareggi pirotecnici, passando per umiliazioni storiche e imprese di piccoli club contro giganti, abbiamo distillato dieci momenti che hanno definito l’anima di questa prima, folle, fase della competizione.

  • Portieri in trincea e un gruppo a reti biancheL’avvio del torneo è stato surreale. Nel Gruppo A, dopo la prima giornata, la classifica recitava: Al Ahly 1, Inter Miami 1, Palmeiras 1, Porto 1. Tutte a un punto e, soprattutto, a zero gol segnati. Il simbolo di questa stasi è stato lo 0-0 tra egiziani e statunitensi, una partita che ha avuto i suoi eroi non negli attaccanti ma tra i pali. Da un lato, l’argentino Oscar Ustari dell’Inter Miami, capace di ipnotizzare Trezeguet dal dischetto, respingendo sia il rigore che la ribattuta con un intervento prodigioso. Dall’altro, l’egiziano El Shenawy, che ha negato a Lionel Messi la gioia del gol con una parata spettacolare su un tiro al volo destinato sotto la traversa. Un inno alla difesa, in un torneo che poi sarebbe esploso di gol.
  • La favola dell’Auckland City: un gol per la StoriaErano i semi-professionisti venuti dalla Nuova Zelanda, la vittima sacrificale designata del Gruppo C. E i risultati iniziali lo confermavano: 10-0 dal Bayern Monaco, 6-0 dal Benfica. Contro il blasonato Boca Juniors, però, è successa la magia. Sotto di un solo gol e con 41 tiri subiti, l’Auckland ha trovato la forza di reagire. Al 52′, sugli sviluppi di un corner, il difensore Gray svetta più in alto di tutti e insacca di testa l’1-1. È il primo, storico gol del club nel nuovo Mondiale per Club. Una rete che non solo ha regalato un punto insperato ma ha contribuito alla clamorosa eliminazione degli Xeneizes, dimostrando che nel calcio non esistono risultati scontati.
  • Il 4-4 pirotecnico degli eliminatiCosa succede quando due squadre, con un solo punto in classifica, sono obbligate a vincere per sperare? Succede Porto-Al Ahly. Una partita selvaggia, senza logica tattica, un festival del gol che ha tenuto gli spettatori del MetLife Stadium con il fiato sospeso. L’Al Ahly si è portato avanti tre volte, trascinato dalla tripletta di un indemoniato Abou Ali. Il Porto ha risposto colpo su colpo, trovando il pareggio a un minuto dalla fine con Pepé. Il risultato finale, un pirotecnico 4-4, non è servito a nessuno: entrambe le squadre sono state eliminate, ma hanno regalato una delle partite più divertenti e caotiche del torneo.
  • Suicidio in porta e sette gol di folliaMamelodi Sundowns-Borussia Dortmund è stata la partita manifesto dell’imprevedibilità. I sudafricani, campioni d’Africa, partono forte e passano in vantaggio con un’azione personale di Lucas Ribeiro. Poi, l’incredibile: il portiere Williams, nel tentativo di costruire dal basso, passa di piatto il pallone a Nmecha, che ringrazia e deposita a porta vuota. Un “suicidio” che ha spianato la strada alla rimonta tedesca, culminata in un frenetico 4-3 finale. Tra giocate di alta scuola, errori difensivi e un’intensità vibrante, questa partita ha incarnato lo spirito spettacolare e un po’ folle del torneo.
  • Quando i giganti tremano: la notte di Bounou e il colpo del BotafogoAnche i più grandi possono cadere. Il Real Madrid, nel suo esordio contro l’Al Hilal, ha assaporato la beffa. Dopo una partita sofferta, al 92′ l’arbitro assegna un rigore ai Blancos. Sul dischetto va Fede Valverde, ma di fronte ha Yassine Bounou. Il portiere marocchino si allunga e para, salvando un pareggio storico (1-1) per i sauditi. Pochi giorni dopo, un altro gigante ha vacillato: il PSG, fresco campione d’Europa e reduce dal 4-0 all’Atlético, è caduto a sorpresa contro il Botafogo. Un gol di Igor Jesus è bastato per firmare l’impresa e dimostrare che la maglia, da sola, non basta per vincere.
  • La rovesciata di Lautaro: l’Inter si accende con una magiaDopo un deludente pareggio all’esordio, l’Inter di Cristian Chivu si trovava sotto 1-0 contro i giapponesi dell’Urawa Red Diamonds. La squadra nerazzurra, pur dominando, non riusciva a sfondare. Al 78′, la svolta è arrivata da una prodezza del suo capitano. Su un corner, Lautaro Martínez si è coordinato in area affollata e ha disegnato una rovesciata spettacolare che si è infilata in rete. Un gol da antologia che ha sbloccato la partita, dato il via alla rimonta (vinta 2-1) e acceso definitivamente il Mondiale dell’Inter.
  • Il ragazzo che segnò di schienaA volte, il calcio regala episodi ai limiti del comico. Ne sa qualcosa Khvicha Kvaratskheila, uno dei protagonisti assoluti della fase a gironi con il suo PSG. Nella sfida contro i Seattle Sounders, con il risultato bloccato sullo 0-0, un tiro di Vitinha era destinato a finire abbondantemente a lato. La traiettoria, però, ha incrociato la schiena del georgiano, che si trovava sulla linea del pallone, trasformandosi in una deviazione involontaria e beffarda che ha spiazzato il portiere. Un gol fortunoso, quasi “fantozziano”, che ha sbloccato una partita complicata e aggiunto un aneddoto curioso alla prestazione stellare di Kvara.
  • L’ira degli Dei del meteo: il torneo delle interruzioniUn protagonista inatteso del torneo è stato il meteo. Il caldo torrido e le frequenti allerte per fulmini hanno costretto gli organizzatori a interrompere numerose partite, aggiungendo un elemento surreale alla competizione. Palmeiras-Al Ahly è stata sospesa per 40 minuti, Pachuca-Salisburgo per un’ora e mezza. Il record spetta a Benfica-Auckland, fermata per ben due ore e mezza. I giocatori sono stati costretti a rientrare negli spogliatoi e il pubblico a cercare riparo, trasformando alcune gare in maratone interminabili e mettendo a dura prova la resistenza fisica e mentale degli atleti.
  • La furia del Bayern: 10 gol e la lezione di MusialaSe c’è stata una squadra che ha voluto lanciare un messaggio, quella è stata il Bayern Monaco. All’esordio contro l’Auckland City, i bavaresi hanno messo in scena una dimostrazione di forza spietata, vincendo con un incredibile 10-0. In quella che è sembrata poco più di una sessione di allenamento, i tedeschi hanno segnato a ripetizione. All’interno della goleada, spicca la prestazione di Jamal Musiala: entrato nella ripresa, il giovane talento ha impiegato pochi minuti per segnare una tripletta, mostrando una classe e una fame che lo candidano a stella assoluta del torneo.
  • La punizione di Messi e il canto del cigno di SuárezI vecchi leoni non mollano mai. Lionel Messi ha lasciato il suo marchio indelebile con una delle sue magie. Contro il Porto, con la sua Inter Miami in difficoltà, si è incaricato di una punizione dal limite e l’ha trasformata in un capolavoro a giro, siglando il gol della vittoria in rimonta (2-1). Parallelamente, il suo grande amico Luis Suárez, con la maglia del Palmeiras, ha incantato contro l’Inter Miami in un emozionante 2-2, segnando un gol di pregevole fattura individuale e fornendo un assist. Due lampi di classe purissima che hanno ricordato al mondo che l’età è solo un numero quando si ha il talento nel sangue.
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