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·27 dicembre 2024
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Alla Fiorentina è rinato. Moise Kean oggi segna a raffica e si merita la prima pagina del Corriere della Sera. Ecco pezzi della sua intervista al quotidiano milanese.
LA SCELTA DELLA VIOLA – «L’ho scelta perché mi assomiglia, è ambiziosa come me. E anche per l’orgoglio della sua gente per i propri colori. Firenze è calda e passionale e ha avuto, nella sua storia, grandi attaccanti. Quando è capitata l’opportunità, Vlahovic mi ha incoraggiato».PALLADINO – «Anche lui è ambizioso. Mi voleva già a Monza lo scorso gennaio, ma non è stato possibile. É una grande persona, per me più di un allenatore».IL MALORE DI BOVE – «Quella domenica mi è passata la vita davanti. Edo era vicino a me, mi sono spaventato tantissimo quando è crollato. Per fortuna adesso è passato. É tornato persino più sorridente di prima. Lo abbiamo abbracciato e coccolato, siamo un gruppo unito, ci vogliamo bene, questo ci ha aiutato nei momenti di sconforto».VIA DI CASA A 13 ANNI – «E sono dovuto andare in convitto. Mamma non voleva mandarmi perché fuori casa facevo i danni. Lasciarmi andare per lei era difficile. Alla fine, l’ho convinta e adesso è fiera di avermi ascoltato».COME SI RESTA EQUILIBRATI – «Dipende dalla persona. Il calcio è come la vita: non può andarti sempre tutto bene, non puoi alzarti la mattina e sperare che non ci siano difficoltà. Devi essere pronto a affrontare qualsiasi ostacolo. Tante volte la gente non capisce, ma anche i giocatori sono essere umani, con difetti e sensibilità con cui fare i conti».IL RAZZISMO – «Il razzismo è dappertutto, in Italia e anche all’estero. Ho subito tante ingiustizie, soprattutto da piccolo».DIFFERENZE JUVE E FIORENTINA – «Il centro di allenamento alla Continassa è bellissimo e funzionale, ma il Viola Park è qualcosa di meraviglioso. Perfetto per lavorare. In un ambiente così non puoi che fare bene. Bisogna fare un applauso al presidente Commisso, sta dando tanto amore alla Fiorentina»