Mohamed Seck è il nuovo volto di “Dreaming Roma”: “Questo Club ti dà tutto” | OneFootball

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·4 giugno 2025

Mohamed Seck è il nuovo volto di “Dreaming Roma”: “Questo Club ti dà tutto”

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La AS Roma continua a puntare sulla valorizzazione dei suoi giovani talenti e lo fa attraverso un’iniziativa che racconta sogni, sfide e ambizioni: la serie “Dreaming Roma”. Il nuovo protagonista di questo progetto è Mohamed Seck, giovane promessa del settore giovanile giallorosso che ha risposto a qualche domanda ai microfoni ufficiali del club.

Di seguito le sue parole:


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Spiegaci le tue origini?

“Io sono nato in Italia con genitori Senegalesi. Io mi sento più Senegalese. Per via del Covid e del calcio, ci vado di meno nel paese d’origine dei miei genitori, ma ricordo che quando ne avevo la possibilità andavo spesso con i miei. In Senegal è diverso perché mi sento a casa con i miei nonni, mia sorella, ti diverti con poco.”

Tu come hai iniziato a giocare a calcio?

“Ho iniziato all’età di 6 anni, dopo due anni mi sono travestito al Milan, al Provercelli e infine alla Roma.”

Tu il salto di qualità lo hai fatto subito entrando nelle giovanili della Roma, come ci si sente?

“Inizialmente non ci credevo, ma quando è arrivata la proposta non ho esitato a dire di sì. Io volevo la Roma e volevo cambiare”

Cos’è la cosa che ti ha più convinto?

“Roma in sé e poi il settore giovanile è uno dei migliori. Uno dei fattori principali è che questa squadra mi avrebbe fatto diventare un bravo giocatore”

Com’è stato l’impatto del tuo arrivo a Trigoria?

“È stato bello, ero soddisfatto e i miei non ci credevano. Tutta la mia famiglia è orgogliosa di me, ma soprattutto mi è vicina che è la cosa più importante per un giovane giocatore.”

Quanto ti ha buttato giù quell’infortunio alla spalla?

“Ma guarda soltanto perché era il primo Derby ero tanto felice, ma ovviamente quell’infortunio mi ha buttato tanto giù. Però ovviamente se non affronti gli infortuni col sorriso e con la voglia di rientrare più forti e migliorarti, secondo me non ne esci.”

Che tipo di difensore sei? Come ti definisci in campo?

“In campo sicuramente cattivo. Non ho paura di fare il difensore, c’è molto rischio, ma gioco col cervello.”

Secondo te, dove dovresti migliorare?

“Sulla velocità, sui primi passi sono ancora un po’ lento, ma c’è sempre da migliorare in qualunque cosa”

Qual’è il tuo punto di riferimento come difensore?

“Qui in casa siamo tanti, ma cito Hummels, Ndicka e Mancini, che cerco di imparare da loro.”

Quanto ti è entrata dentro la città di Roma?

“Davvero tanto, anche per i tifosi, per la gente che c’è a Roma, per il calcio in tutti i settori. È davvero una cosa bellissima, che non vedi altrove. Roma devi viverla, è inspiegabile. Ad esempio quando entri all’Olimpico ti tremano le gambe.”

Come te la spieghi tutta questa passione che c’è?

“Non riesco a capirla fino in fondo, ma è una cosa bella e inspiegabile.”

Cosa vuol dire per te far parte di questo club?

“Tanto, è come una famiglia e ti senti a casa. La Roma ti dà tutto sia fuori che dentro al campo”

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