PianetaSerieB
·14 maggio 2024
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Intervenuto durante Gialli di Sera in onda su TRC, Antonio Palumbo, centrocampista del Modena, ha parlato della stagione appena conclusa e del suo futuro.
Questo quanto ripreso da parlandodisport.it:
“Al termine di questo campionato posso dire che sono abbastanza stanco, ma allo stesso tempo mi fa piacere essere il capocannoniere della squadra con sette gol realizzati. La maggior parte sono arrivati su rigore, ma le reti contano sempre. Non pensavo di segnare così tanto, sono felice. Ruolo? Mi adatto e non ci sono problemi, ma preferisco agire da mezzala sinistra. Cosa è successo nel girone di ritorno? Nulla di particolare, siamo entrati in un tunnel senza luce e ne siamo usciti alla fine con tanta sofferenza. Siamo stati però bravi a vincere contro il Sudtirol, in caso contrario saremmo arrivati alla fine con l’acqua alla gola. Ko con la Feralpisalò? Era una partita da non perdere. C’è comunque chi ha fatto peggio di noi, alla fine siamo arrivati decimi davanti a squadra che hanno speso tanto come Pisa, Bari e Spezia. Litigio con Gagno nel derby? Sono cose di campo, rimangono lì. Tutto risolto, può capitare nei momenti di tensione.“
“Una sola presenza in Serie A? Non è un rimpianto, ognuno ha quello che si merita e quindi c’è un motivo se ho giocato poco in massima serie. Arrivare lì sarà comunque il mio obiettivo fino a quando giocherò a calcio, il sogno nel cassetto è andare in A con il Modena. Disdetta della casa? Ho cambiato perché ho bisogno di un garage. Ho un contratto fino al 2027, qui sto bene e resto a Modena. Ho due figli, un maschio e una femmina: faranno le medie qui in città. Anche la mia signora si trova bene, manca solo il garage (ride, ndr)“.
“Secondo me Bianco arriverà in alto, è una persona magnifica e mi sono trovato benissimo con lui così come con Sasà Bruno. Bisoli? Ha un modo molto grintoso e diretto di dire le cose, ci siamo resi conto che stavamo per rischiare tanto e qualcosa da dentro l’avremmo tirato fuori a prescindere dal suo arrivo. Diversità tra i due mister? Non c’è stato molto tempo per cambiare, abbiamo lavorato più o meno nello stesso modo e in casi come questi è la testa a fare la differenza“.
“Bozhanaj? Per me è come un fratello più piccolo, mi ci sono affezionato e deve capire che ha un talento enorme. Per fare il calciatore però non serve solo quello, prima lo capisce e prima può togliersi grandi soddisfazioni. Dipende tutto da lui. Ho legato con Oukhadda e Duca, ma anche con Riccio e non solo. Senza dimenticare i miei amici Paghera, Proietti e Partipilo con cui ho giocato insieme“.
“Un po’ di ignoranza e cattiveria calcistica ci devono essere sempre, caratterialmente sono abbastanza focoso ma non sono nervoso come sembra a molti. In alcuni casi è un difetto, ma altre volte è una caratteristica che permette di tirare fuori qualcosa di più anche dal resto della rosa. Chi andrà in Serie A tramite i playoff? Dico la Cremonese. Playout? Giovedì 23 maggio sarò allo stadio a tifare Ternana. Tatuaggi? Ormai lo spazio è rimasto poco, qui a Modena ne ho fatti due. Non me ne pento, tutti hanno un significato. Ho vissuto una gioventù abbastanza tranquilla nonostante la leggenda dica che a Scampia non è così, sono andato via di casa a 16 anni e non sono più tornato. Ho passato dieci anni in totale a Terni. Social? Ho Instagram, metto qualche foto dopo le partite e basta. Non leggo i commenti e sinceramente non mi viene nemmeno da rispondere. A prescindere dal calcio, sono scaramantico nella vita quotidiana“.