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·21 ottobre 2024
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Roma-Inter ha richiesto agli uomini di Inzaghi una prestazione di lavoro difensivo. Un’atteggiamento simboleggiato dalla prova di Mkhitaryan.
INTERPRETARE LA PARTITA – Roma-Inter dopo pochi minuti è diventata una partita diversa da quella che Inzaghi aveva immaginato. Un fatto che ha richiesto a tutta la squadra un adattamento. Un cambio di atteggiamento, in primis mentale, di cui Henrik Mkhitaryan si è fatto alfiere. Lo stesso centrocampista armeno ha confermato la sua crescita, dopo un inizio molto complicato.
CALARSI NELLA PARTE – L’armeno aveva iniziato la partita cercando spunti offensivi di qualità. Con la traversa su tiro dai venti metri come simbolo massimo. Poi però ha dovuto cambiare atteggiamento. Calandosi nelle necessità della squadra, si è occupato del lavoro oscuro, quello in non possesso. Mettendo su mattone dopo mattone il muro nerazzurro.
PROTAGONISTA IN DIFESA – Mkhitaryan si è occupato di chiudere quegli spazi tra difesa e mediana che tanti problemi hanno causato nelle ultime partite. In primis con la corsa: l’armeno risulta secondo per km percorsi nella gara con 12,383. Cui si aggiungono i numeri difensivi, che lo vedono secondo per recuperi con 7, primo per contrasti (3), primo per intercetti (sempre 3). La prova difensiva di cui la squadra aveva bisogno.