Milleri e Bardin, chi sono i manager eredi di Del Vecchio | OneFootball

Icon: Calcio e Finanza

Calcio e Finanza

·28 giugno 2022

Milleri e Bardin, chi sono i manager eredi di Del Vecchio

Immagine dell'articolo:Milleri e Bardin, chi sono i manager eredi di Del Vecchio

Il fondatore di Luxottica Leonardo Del Vecchio è scomparso nella giornata di ieri, all’età di 87 anni. L’imprenditore aveva da tempo progettato gli anni a venire senza di lui, affidandoli alle mani di due timonieri esperti: Francesco Milleri e Romolo Bardin.

Come sottolinea Il Messaggero, il primo si può considerare l’erede imprenditoriale di Del Vecchio, mentre Bardin è stato da sempre l’uomo più fidato, messo a capo della Delfin, la cassaforte di famiglia. Ed è l’uomo delle partite finanziarie, da Mediobanca a Generali, dove la sua voce continuerà a pesare.


OneFootball Video


L’erede imprenditoriale designato, è dunque Milleri, persona sempre molto schiva. Il manager è stato sempre un passo indietro a Leonardo Del Vecchio, ma il legame tra i due è stato più che solido. Quando sette anni fa Milleri è arrivato al vertice di Luxottica, in pochi gli avevano dato credito. Del Vecchio-Milleri è diventato un sodalizio in grado di ridare slancio ad una società che, in quel momento, Del Vecchio considerava “impolverata”.

E i risultati stanno tutti nei numeri degli ultimi anni. Il salto che ha permesso a Luxottica di diventare Essilux, e di trasformare un gruppo che realizzava 9 miliardi di ricavi in una realtà proiettata verso i 25 miliardi di fatturato e con una capitalizzazione di 66 miliardi e 180 mila dipendenti nel mondo. E tutto producendo una cosa sola: occhiali.

Del Vecchio però si è preoccupato anche di garantire che a monte di tutto, nella cassaforte Delfin governata ancora oggi da Bardin, fossero disegnati equilibri a prova di futuro. Del Vecchio ha sei figli: Claudio, Marisa, Paola, Leonardo Maria, Luca e Clemente. Tutti sono stati messi sullo stesso piano e ognuno di loro si ritroverà proprietario del 12,5% della cassaforte Delfin. Alla moglie, Nicoletta Zampillo, andrà invece il 25%.

Ma qualsiasi decisione di rilievo dovrà di fatto essere presa all’unanimità. Le norme interne di Delfin prevedono che qualsiasi deliberazione importante, come la modifica dello statuto o la vendita di una partecipazione, dovranno essere prese con l’88% del capitale votante. In sostanza, è come se ogni singolo socio avesse un diritto di veto. Ma proprio grazie all’esperienza di manager come Milleri e Bardin, Del Vecchio è stato sempre convinto di poter tenere unita la famiglia e far navigare il gruppo in acque sicure.

Visualizza l' imprint del creator