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·8 ottobre 2024

Milan, Theo e Leão non sono leader: i trascinatori sono altri

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La prima parte di stagione del Milan è stata caratterizzata da prestazioni altalenanti e da situazioni che hanno lasciato diverse perplessità.

Separarsi da Pioli, nonostante fosse doveroso dopo i diversi anni passati insieme, non è stato facile. A sostituire il tecnico emiliano è arrivato, tra lo scetticismo generale, Paulo Fonseca. Una scelta non gradita dall’ambiente rossonero visto che i tifosi avrebbero voluto un allenatore più blasonato e vincente come Antonio Conte.


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Dopo le numerose avventure all’estero sulle panchine di Porto, Braga, Shakhtar Donetsk e Lille, e l’esperienza in Italia alla Roma, Paulo Fonseca ha ottenuto una grossa opportunità per cercare di alzare il proprio status da allenatore. L’inizio non è stato dei migliori considerando i risultati: tre vittorie, due pareggi e quattro sconfitte in nove partite. Uno storico e anche delle prestazioni, che non rispecchiano le ambizioni del Milan, e probabilmente nemmeno quelle di Fonseca: “Siamo lontani dal Milan che voglio, difensivamente non siamo cresciuti tanto”.

Oltre a non aver conquistato i tifosi, Fonseca, almeno guardando quanto è accaduto in questi primi mesi, non è riuscito neanche a catturare la piena attenzione dei propri top player. A partire da Theo, per passare a Leão. Da loro due, considerando le qualità che dispongono, ci si aspettava molto di più. I giocatori che stanno dimostrando, almeno in questo inizio di stagione, di essere dei veri trascinatori sono Christian Pulisic, Mike Maignan e Matteo Gabbia, quest’ultimo anche fuori dal campo, dove spesso ha messo la faccia in zona mista in seguito a prestazioni sottotono da parte dei rossoneri.

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MILAN, ITALY – SEPTEMBER 27: Paulo Fonseca, manager of AC Milan, looks on during the Serie A match between AC Milan and Lecce at Stadio Giuseppe Meazza on September 27, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Milan, Theo non è un trascinatore

Le qualità calcistiche di Theo Hernández e Rafael Leão sono fuori discussione. Insieme a Maignan, Morata e Pulisic sono i calciatori più forti del Milan. Ma allo stesso tempo, a differenza di Maignan, Pulisic e Gabbia non sono dei veri leader.

Il calcio è un gioco di squadra, dove l’unione fa la forza. Per essere considerato un leader non bisogna indossare necessariamente la fascia da capitano. L’esempio perfetto è Matteo Gabbia, che fin qui ha dimostrato di essere più autorevole di Theo, giocatore che ha indossato più volte la fascia da capitano.

Il comportamento di Theo a Firenze è stato inaccettabile

A Firenze è accaduto, come dichiarato da Fonseca, qualcosa di inaccettabile. Prima Theo Hernández che si appropria del rigore di sua spontanea volontà. Successivamente Tomori consegna il pallone ad Abraham, togliendolo così dalla disponibilità, per la seconda volta, di chi dovrebbe essere il rigorista indiscusso: Pulisic. L’aspetto che desta maggior preoccupazione, è che uno dei due calciatori che si è presentato dal dischetto, è proprio colui che indossava la fascia da capitano: Theo Hernández. Il francese ha la responsabilità di essere un esempio per il resto dei compagni. Anche al termine della gara ha rimediato un’espulsione intollerabile. In un momento così delicato, il capitano non può ‘abbandonare’ la propria squadra saltando due partite a causa di un’ingenuità del genere. Essere capitani è un privilegio, soprattutto quando giochi nel Milan, ma per meritarselo non basta solamente essere il più forte. Nonostante Gabbia non sia ufficiosamente il capitano rossonero, non si può dire che non lo sia già virtualmente. Se Theo Hernández vorrà continuare ad avere un ruolo fondamentale anche fuori dal campo, dovrà prendere sicuramente esempio da giocatori come Maignan e Gabbia. Senza dimenticarsi di quanto è accaduto durante il cooling break contro la Lazio, dove Theo e Leão non si sono uniti al resto della squadra, dando un esempio sbagliato.

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MILAN, ITALY – SEPTEMBER 27: Theo Hernandez of AC Milan celebrates scoring his team’s second goal during the Serie A match between AC Milan and Lecce at Stadio Giuseppe Meazza on September 27, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Milan, Leão non è il vero leader tecnico

In molti hanno ancora in mente la stagione dello scudetto vinto dal Milan, dove Leão è stato il principale trascinatore. Quello di tre anni fa, sembra ormai un ricordo lontano. Da quel momento in poi, solo nell’annata 2022/23, soprattutto in Champions League, Leão è riuscito a trascinare in campo i rossoneri. Nonostante i nove gol e i nove assist realizzati nella scorsa stagione, il classe ‘99, a differenza di Pulisic non riesce ancora ad essere continuo nell’arco dei 90’. Come afferma Billy Costacurta: “Non basta fare bene per 18 secondi a partita”. Con questo rendimento, nonostante in attacco sia il giocatore con più qualità, Leão non può essere considerato il vero leader tecnico del Milan. Ad oggi, ad avere le redini di questo ruolo è Christian Pulisic, insieme a Mike Maignan.

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MILAN, ITALY – SEPTEMBER 17: Rafael Leao of AC Milan looks on during the UEFA Champions League 2024/25 League Phase MD1 match between AC Milan and Liverpool FC at Stadio San Siro on September 17, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

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