Milan fuori dalle coppe, Conceicao: «Salutare o no cambia poco; ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, giusto che il club faccia le sue valutazioni» | OneFootball

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·19 maggio 2025

Milan fuori dalle coppe, Conceicao: «Salutare o no cambia poco; ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, giusto che il club faccia le sue valutazioni»

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Le parole di Sergio Conceicao, tecnico del Milan, dopo la sconfitta contro la Roma che condanna i rossoneri a rimanere fuori dalle coppe europee

Il verdetto è definitivo: il Milan non prenderà parte alle competizioni europee nella prossima stagione. La sconfitta all’Olimpico contro la Roma ha segnato la parola fine a ogni residua speranza: la partita conclusiva a San Siro contro il Monza servirà soltanto ai tifosi, già pronti a una dura contestazione. Per i rossoneri è un ritorno al passato: era dal 2015-16 che il club non mancava l’accesso alle coppe internazionali per ragioni sportive. Nel 2019, l’esclusione fu causata da una sentenza del TAS per violazioni al fair play finanziario, non da risultati sul campo. In campo, il Milan ha confermato le difficoltà già emerse nelle ultime uscite: poca convinzione, nervosismo palpabile, e un’altra espulsione – quella di Gimenez, protagonista di una gomitata a inizio gara – che ha cambiato l’inerzia dell’incontro. Neanche il momentaneo pareggio di Joao Felix (al primo gol in Serie A) ha riacceso le speranze, anzi: i successivi gol giallorossi hanno affondato definitivamente una squadra in evidente crisi.

A confermare la fine di un ciclo è lo stesso Conceição, espulso anche lui durante la gara per proteste e destinato a chiudere la sua esperienza rossonera in anticipo. I dubbi arbitrali, la frustrazione per gli episodi e una stagione segnata da troppi inciampi si sommano in un bilancio amaro. Il tecnico non si è nascosto ai microfoni di DAZN e in conferenza stampa, e le sue parole sembrano già un congedo:


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SALUTI FINALI? – «Salutare o no cambia poco, mi dispiace non essere vicino ai miei ragazzi in un ambiente non facile. Non ho detto nulla all’arbitro, solo di rispettare i miei giocatori. Il Var non ha chiamato l’arbitro in Coppa, e questa era la stessa situazione, con lo stesso arbitro protagonista. In una partita così importante, che vale l’Europa, non è facile rimediare anche dando il massimo. In questa stagione ci sono stati troppi episodi decisivi e sempre negativi per noi, per errori nostri o di altri. Ero fiducioso di vincere questa partita, potevamo almeno pareggiarla prima di incassare il loro terzo gol. Subiamo il raddoppio ancora da palla inattiva, non si possono prendere gol così».

SULLA STAGIONE – «Siamo qua anche per prenderci tutte le responsabilità. Ognuno deve valutare il proprio lavoro. Io sono esigente con me stesso, e sono sempre stato tutto il giorno a lavorare a Milanello. Da quando sono arrivato i numeri dicono che saremmo in zona Champions. Non sono stati mesi perfetti, assolutamente no, ma alcune cose positive ci sono comunque state. Abbiamo vinto un titolo e siamo arrivati in una finale che sì, dovevamo giocare meglio, ma c’eravamo. Molte situazioni poi dipendono dai dettagli, dagli episodi. Ma se da un anno al Milan le cose non vanno bene, è giusto che un club storico come questo faccia le sue valutazioni».

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