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·13 settembre 2024

Milan, Fonseca: “Io sotto esame? Certo, ma sono in contatto con la società”

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Paulo Fonseca non ha iniziato nel migliore dei modi l’avventura sulla panchina del Milan, ma alla vigilia del debutto in Champions League e con il derby all’orizzonte, la partita col Venezia a San Siro è di quelle da non sbagliare assolutamente. Dopo due punti in tre giornate per il Milan è tempo di vincere, ma le critiche non mancano e il momento è delicato.

Milan, Fonseca: “Io sotto esame? Certo, ma sono in contatto con la società”

Ci saranno 70mila tifosi a San Siro: è un punto da cui ripartire? Dopo le prime tre partite avere lo stadio pieno è una grande dichiarazione d’amore dei tifosi, ma anche una grande responsabilità per noi di migliorare per renderli orgogliosi.


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Milan-Venezia è importante quanto Liverpool e derby? Sono tutte importanti le partite, ancora di più in questo momento visto che non abbiamo vinto nelle prime tre partite. Vincere è importante sempre, sono fiducioso e concentrato. Poi penseremo a Liverpool…

Hernandez e Leao sono tornati con un nuovo atteggiamento e saranno titolari? Non so se partiranno dall’inizio, ma sono tornati con un buon atteggiamento e hanno lavorato normalmente e con allegria.

Si sente sotto esame? Sono sempre sotto esame, come ogni altro allenatore. Dipendo dai risultati, ma sono concentrato solo sul mio lavoro e non può essere altrimenti. Non leggo e ascolto mai quello che dicono dall’esterno.

Reijnders potrebbe giocare più avanzato in campo e meno regista? Sì è una opportunità. Cerco sempre di mettere i giocatori negli spazi a loro favorevoli. Con l’Olanda ha giocato più avanti perché hanno giocato in maniera diversa.

Ha già vissuto momenti complicati in carriera: come ne è uscito in precedenza? Non so se esiste una chiave per superare questi momenti, continuo a lavorare con lo stesso entusiasmo e fiducia cercando di risolvere i problemi che abbiamo incontrato. Sono concentrato sulle soluzioni da trovare e sui giocatori.

La difesa a tre può essere una soluzione? Ha in programma un cambio tattico? Non penso di giocare con tre difensori centrali. Parlando di sistemi di gioco, se guardiamo le grandi squadre il modulo è solo un punto di partenza perché poi le dinamiche cambiano in campo durante le fasi di gioco. Dinamiche e intenzioni sono più importanti di come si parte in campo.

Per Boban e Sarri il Milan dovrebbe giocare con tre centrocampisti: cosa ne pensa? Io rispetto sempre le opinioni degli altri, ancora di più da chi come Boban e Sarri hanno parlato in maniera costruttiva. Coi giocatori lavoro io, non abbiamo tutti le stesse idee e magari abbiamo anche idee di gioco diverse. Io devo lavorare su quello che credo io, non sul pensiero degli altri.

L’assenza di Ibrahimovic e della società si sente? Per me è difficile parlare di questa situazioni perché sono in contatto tutti i giorni con la dirigenza che sia a Milanello, al telefono o a cena.

Avete lavorato sulla fase di non possesso? Non è un problema del settore difensivo, ma abbiamo lavorato molto sul comportamento della linea difensiva sia di gruppo che individuale perché è importante. Non ho avuto molti giocatori, ma con chi è rimasto abbiamo lavorato molto.

Siete più preparati ad affrontare le ripartenze del Venezia? La vittoria è d’obbligo? Noi giochiamo sempre per vincere. Il Venezia è una squadra pericolosa in contropiede, ma rispetto a Parma siamo cresciuti perché contro la Lazio siamo migliorati molto da quel punto di vista, incontrando poi altri problemi. Siamo preparati ad affrontare il Venezia.

Il Milan ha una rosa di giocatori che hanno bisogno di spazi piuttosto che di dominio del gioco? Una bella domanda, ma noi crediamo nelle nostre idee e con la qualità che abbiamo in rosa non posso credere che questi giocatori sappiano giocare solo in contropiede e difendendo basso. Le grandi squadre devono essere dominanti. Non siamo al livello che vorrei, ma c’è tanto lavoro da fare. Ovviamente dobbiamo prendere meno gol e per farlo dobbiamo avere di più la palla. Stiamo lavorando su un cambiamento difficile, ma i giocatori stanno capendo l’importanza di gestire la partita con la palla.

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