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·13 gennaio 2021

Milan e Manchester United sono tornate grandi: i diavoli fanno paura

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Sono state due delle più grandi squadre al mondo tra gli anni Novanta e il primo decennio del Duemila, ma oggi hanno davvero la possibilità di riprendersi i trofei ed uscire dalla decadenza. Milan e Manchester United negli ultimi anni hanno avuto percorsi completamente diversi. Entrambe, però, sono accomunate dal fatto di non lottare più per il rispettivo campionato da troppo tempo. I Red Devils sono arrivati secondi due anni fa, ma a 19 punti dal Liverpool campione. Il Milan, invece, non rientra tra le prime quattro dal 2012-13 quando il Manchester United vinse la sua ultima Premier League.

Lo United tra spese pazze e aspettative non rispettate

Il Manchester United dopo la vittoria di ieri sera contro il Burnley è tornato primo in classifica in solitaria dopo ben sei anni. Nel 2015-16 ci rimase solo alla settima giornata per poi terminare l’annata con Van Gaal al quinto posto. In questi anni i Red Devils non sono mai stati competitivi in campionato, hanno sempre lottato al massimo per un piazzamento Champions, conquistato, però, solo 3 volte in sette anni. La quarta partecipazione è arrivata grazie alla vittoria dell’Europa League nella migliore stagione degli ultimi anni: il 2016-17. Con Mourinho, infatti, vinsero anche la Community Shield, vinta anche nel 2013-14, e la League Cup. L’anno precedente con Van Gaal vinsero la FA Cup.


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Il Manchester United, però, ha vinto molto meno di quanto ci si potesse aspettare. Dal 2013 ad oggi ha acquistato giocatori per un miliardo e 202 milioni, ricavando 371 milioni dalle cessioni. Un buco straordinario che non ha portato a quasi nulla. Investimenti da squadra che avrebbe potuto giocarsi la Champions e che, invece, solo in due occasioni dal 2013 è arrivata ai quarti.

Con Solskjaer la musica è cambiata. Non negli investimenti, sempre importanti, ma sulla volontà di dare più spazi ai giovani. Sono centrali Rashford, Martial, James, Greenwood, McTominay e Wan-Bissaka ad esempio. Certo, non è mai stato facile per l’allenatore norvegese che ha sempre rischiato almeno una volta all’anno l’esonero. In questa stagione dopo l’eliminazione bruciante ai gironi della Champions, ma il percorso straordinario in Premier ha evitato ribaltoni. In un campionato così equilibrato con il Liverpool altalenante, il Manchester City ancora in ritardo e il Chelsea lontano i Red Devils potrebbero tornare a lottare sul serio.

L’exploit dei rossoneri dopo anni di fallimenti

Per il Milan la storia è completamente diversa da quella del Manchester United. Dall’ultimo scudetto sono cambiate tre proprietà. I bilanci in crisi hanno portato alla non partecipazione all’Europa League del 2019-20 e a tante rifondazioni tecniche. Dal 2011, anno dell’ultimo scudetto, ad oggi sono stati spesi 844 milioni con 403 milioni ricavati dalle cessioni. Negli ultimi tre anni sono stati fatti investimenti importanti sul mercato, ora i frutti sono maturi, anche se non tutti i giocatori presi hanno reso come era previsto. Agli Hernandez, Kessiè, Calhanoglu si contrappongo i Caldara, i Kalinic e Silva. Tuttavia, ora il Milan è di nuovo primo in classifica dopo nove anni. Non si qualifica alla Champions League da otto e quest’anno vuole fare bottino pieno. La rosa è giovane e futuribile. Ha solo due leader esperti: Ibrahimovic e Kjaer. Sulla carta può sembrare meno attrezzata di altre, ma è una squadra, va oltre i problemi, ha la mentalità giusta e può arrivare in fondo a tutto.

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