PianetaChampions
·27 gennaio 2025
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Al club di Sky c’è stato un ampio dibattito sulla partecipazione al concerto di Lazza di alcuni giocatori del Milan (Theo, Loftus, Calabria e Camarda) con protagonista Paolo Di Canio. L’ex Lazio si è schierato apertamente con l’allenatore rossonero (del quale però non ha condiviso il comportamento nel post partita del match contro gli emiliani: “Sergio non può andare allo scontro fisico così, se non ci fosse stato nessuno sarebbe stato uno scontro. Poi non si può andare a parlare davanti alle telecamere e dire che sono robe di campo. Qui è una cosa grave eh..” le sue parole) attaccando invece i giocatori che sono andati al concerto a pochi giorni dalla delicata sfida col Parma.
Di Canio – riporta fanpage.it – punta il dito soprattutto contro la, a suo dire scarsa, etica del lavoro che hanno diversi giocatori della rosa a disposizione di Conceiçao: “Stiamo capendo che sarà durissima per l’allenatore avere anche una giornata serena. Perché ha portato un regolamento normalissimo: al concerto non ci vai se l’allenatore te lo chiede. Ma finora ci siamo fermati solo all’episodio del concerto di Lazza, ma non è un caso isolato. Il Milan vince con il Como – grazie ad un gol meravigliosamente sbagliato di Theo Hernandez, altrimenti quella partita non la recupera -, il giorno dopo Emerson Royal fa un party – tralasciando il buon gusto, com’erano vestiti con la canottiera, denominato Black Panther dove non credo che sei andato a casa alla dieci di sera se la gente arriva a mezzanotte – a due giorni e mezzo dalla partita con la Juve.
Fai quel tipo di partita con la Juve, poi fai bene in Coppa e, a due giorni da una partita che può essere un crocevia importante per l’intera stagione, vai al concerto di Lazza? Vuol dire che non hanno proprio il senso del lavoro. È grave! E non deve dirlo l’allenatore. Poi mi si viene a dire del tempo libero, ecc…C’è un senso di rispetto che si deve avere e che hanno anche in Serie C e in Serie D, qui stiamo parlando del Milan. Vuol dire che in seno a questo gruppo non c’è il senso dell’etica del lavoro, della disciplina e di capire almeno i momenti. Almeno dire ‘facciamo come ci pare dentro casa’. Manca proprio il senso di decenza. Ibra è intervenuto in modo puntuale come un vecchio dirigente e dice di non andare col bastone ma deve far capire ai calciatori che non sbaglia sempre l’allenatore. Si sono trovati a dover fare delle scelte e non si può essere superiori di Theo e Leao e non si fa questo ragionamento”.
La discussione si è poi fatta ulteriormente più accesa nel momento in cui, il giornalista Marco Bucciantini, presente in studio, ha posto l’attenzione sulla presenza o meno di un divieto espresso dalla società o dall’allenatore ai calciatori di partecipare al concerto di Lazza.
La cosa ha fatto infervorare Paolo Di Canio: “E a che serve il divieto? Oh stai parlando del Milan mica del Gigiottino. Una squadra con storia, onore e rispetto. Ci stiamo abituando alla decadenza. Fanno tutti così, sono moderni. Non è così, non cambia il giudizio sull’etica del lavoro. Quelli del Milan escono. Quelli dell’Inter sono sicuro di no, perché sono diventati seri. Vedi se quelli del Napoli ora escono. All’Inter non le senti queste storie, vedi se al Napoli ora le senti. Cambiano le cose, i giovani, ecc… Basta con queste ca***te. Vedi se al Napoli di adesso escono di venerdì sera fino alle 2 di notte. Io ho una mia etica del lavoro”.