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·16 dicembre 2024
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Il Milan delude ancora. Nella serata dedicata ai festeggiamenti per il 125° anniversario dalla fondazione del club, il pareggio a reti inviolate contro il Genoa a San Siro ha aggiunto un ulteriore tassello al periodo nero dei rossoneri.
La situazione è critica, e i numeri non fanno che peggiorare la percezione di una squadra in piena crisi di identità e risultati. L’ennesimo passo falso in campionato si somma a quelli precedenti e influisce su una classifica che ora sorride ancora meno ai rossoneri.
Con questo pareggio, infatti, il Milan perde una posizione, scavalcato dal Bologna. Attualmente, nella migliore delle ipotesi, se il campionato si concludesse oggi e se venissero confermate le cinque squadre italiane qualificate alla prossima Champions League, i rossoneri sarebbero destinati alla Conference League.
Il primo posto è ormai un miraggio, distante 14 punti, mentre la zona Champions si allontana di 8 lunghezze. A questo va aggiunto che il Milan deve ancora recuperare una partita contro il Bologna. Nelle ultime cinque partite di Serie A, la squadra di Fonseca ha ottenuto una sola vittoria, accompagnata da tre pareggi e una sconfitta.
Al termine della partita contro il Genoa a San Siro, la Curva Sud ha manifestato tutto il proprio malcontento. I giocatori sono stati sommersi dai fischi e la tifoseria non ha risparmiato critiche durissime.
"Questa società non ci merita", è stato l’urlo dei tifosi, un grido che sintetizza lo stato d'animo di una tifoseria stanca di vedere la propria squadra in difficoltà. Il messaggio è chiaro: "La misura è colma".
Durante e dopo la partita, i cori e gli striscioni della Curva Sud hanno espresso un disappunto inequivocabile. Gli striscioni puntano il dito contro società e dirigenza: "Rendiamo onore ai nostri campioni, simboli di un Milan che non esiste più", "Società Milan: vi abbiamo aspettato e sostenuto a oltranza, della vostra mediocrità ne abbiamo abbastanza", e ancora "Dirigenti incapaci, società senza ambizione. Non siete all’altezza della nostra storia”.
Questa contestazione non è solo un episodio isolato, ma il culmine di una frustrazione accumulata in settimane di prestazioni deludenti in campionato. Anche i giocatori sono consapevoli della situazione difficile.
Rafael Leao, uno dei leader di questo Milan, ha ammesso senza mezzi termini: “È mancata la cattiveria, il problema è dentro di noi. La contestazione? Ci fa male”. Un'affermazione che mette in luce non solo le difficoltà tecniche, ma anche un blocco mentale che impedisce alla squadra di esprimere il proprio potenziale.
📸 PIERO CRUCIATTI - AFP or licensors
Sul discorso Champions e quarto posto, Leao ha aggiunto: “Non ci è mancata l'attitudine, ma è una di quelle partite in cui anche se avessimo giocato altri 30 minuti non avremmo segnato. Non possiamo perdere per strada altri punti, perché sennò diventa difficile”. Parole che rivelano una squadra impantanata nelle proprie insicurezze e incapace di reagire con la giusta grinta nei momenti cruciali. La mancanza di "cattiveria" e di concretezza è un male che sta portando il Milan lontano dai propri obiettivi stagionali.
La crisi del Milan non è più un campanello d’allarme, ma una realtà tangibile. La classifica parla chiaro e il malumore della tifoseria è una spia evidente di una situazione che non può più essere ignorata. Paulo Fonseca e i suoi giocatori devono trovare una soluzione immediata per invertire la rotta, a partire dai prossimi impegni di campionato. I tifosi hanno lanciato un segnale forte e chiaro: ora spetta alla squadra e alla società rispondere sul campo con prestazioni all’altezza del blasone del Milan.
📸 Marco Luzzani - 2024 Getty Images