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Marco Alessandri·30 ottobre 2024

🫣 Milan, che rimpianto Conte! Si era proposto, Ibra disse no: cosa sarebbe potuto essere?

Immagine dell'articolo:🫣 Milan, che rimpianto Conte! Si era proposto, Ibra disse no: cosa sarebbe potuto essere?

Sliding doors a San Siro. Il Milan cade in casa contro il Napoli capolista e in un colpo solo perde contatto con la vetta (Diavolo a -11, pur con una gara da recuperare) e fiducia.

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Serata da dimenticare per i rossoneri di Paulo Fonseca, che paga i tanti forfait tra infortuni e squalifiche e anche alcune scelte che non convincono, prima fra tutte l'esclusione di Rafael Leão.


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Chi era al Meazza, però, ha potuto respirare l'aria che tirava sulle tribune, con il popolo milanista protagonista del più classico dei "Cosa saremmo potuti essere?".

I motivi dietro al 'no'

Sì perché in estate, prima della chiamata di Ibrahimović a Fonseca - e prima ancora a Lopetegui - il Diavolo era davvero in corsa per Antonio Conte. Non è un segreto, l'idea di allenare il Milan dopo Juventus e Inter stuzzicava non poco il tecnico leccese, che più di una volta si è proposto al club.

Il perché del 'no' lo ha analizzato Luca Bianchin della Gazzetta dello Sport, sottolineando come sia stato Ibrahimović in persona a spiegare che il Milan fosse alla ricerca di un allenatore puro e non di un manager all'inglese che volesse incidere anche sul mercato.

Sempre La Gazzetta dello Sport, allora, ha voluto dedicare la prima pagina di oggi a una domanda diretta al club di via Aldo Rossi: "Milan, visto Conte?".

Tempi duri, insomma, per Paulo Fonseca, che pure era stato bravo a riconquistare la fiducia dell'ambiente con la convincete vittoria nel derby, frutto delle sue scelte. Ora al portoghese servirà un'altra magia, per rimettere in carreggiata un Milan che tra Champions e campionato ha avuto passaggi a vuoto notevoli.

Real croce via?

La classifica, come detto, comincia a spaventare, soprattutto se si guarda al gap dallo stesso Napoli - già pesantissimo - ma anche al duo formato da Inter e Juventus che oggi potrebbe salire rispettivamente a +7 e +6 dai rossoneri (sempre con la partita contro il Bologna da recuperare).

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E martedì arriva un altro test importante, al Bernabeu contro il Real Madrid di Ancelotti. Sarà la prima gara casalinga dei Blancos dopo le due tremende sberle arrivate con il ko contro il Barcellona (0-4) e con il secondo posto al Pallone d'Oro di Vinicius. Di fronte, insomma, Pulisić e compagni troveranno una squadra ferita e senza alcuna voglia di fare regali.

Prima, però, Monza. Serve ritrovare subito i tre punti e l'entusiasmo, senza pensare a cosa sarebbe potuto essere. Antonio Conte è un treno passato che - almeno per ora - non ripasserà. La società ha fatto una scelta, a Fonseca il compito di dimostrare che fosse quella giusta.


📸 GABRIEL BOUYS - AFP or licensors