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·7 aprile 2025

Milan alla ricerca di un diesse: D’Amico in cima alla lista, ma Tare resta una possibilità concreta

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La scelta del nuovo ds è una priorità per il club rossonero, ma il tempo stringe. Tare è l’unico nome libero da vincoli contrattuali.

Dopo aver accantonato definitivamente la pista che portava a Fabio Paratici, il Milan ha riaperto la corsa alla nomina del nuovo direttore sportivo. La volontà dell’amministratore delegato Giorgio Furlani è chiara: chiudere il prima possibile per iniziare a pianificare in anticipo la prossima stagione, anche in vista del cambio in panchina. Tuttavia, le tempistiche rischiano di slittare e il club potrebbe trovarsi a dover scegliere il nuovo ds soltanto a fine stagione.


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I profili seguiti: tutti sotto contratto, tranne Tare Al momento, il nome in cima alla lista dei desideri è quello di Tony D’Amico, attualmente all’Atalanta e legato al club bergamasco fino al 2027. L’ex dirigente del Verona, apprezzato per l’intuito sul mercato e per le importanti plusvalenze realizzate, ha ottenuto ottimi risultati anche a Bergamo con Gasperini. Interpellato ieri sul proprio futuro, il 45enne pescarese ha preferito non alimentare le voci:

“Sono solo indiscrezioni, quindi non le commento.”

Tra gli altri nomi monitorati ci sono anche Giovanni Sartori (sempre in forza all’Atalanta) e Giovanni Manna, attualmente al Napoli. Tutti, però, sono vincolati da contratti in essere, il che complica i tempi e rischia di rallentare ulteriormente l’intero processo.

L’unico candidato immediatamente disponibile è Igli Tare, libero da quando ha lasciato la Lazio nel giugno 2023. Una possibilità che resta sul tavolo anche per motivi pratici: Tare potrebbe essere l’unico a poter firmare da subito. Tuttavia, resta da capire se Furlani voglia effettivamente puntare sull’ex dirigente scelto in passato da Zlatan Ibrahimović, prima del riassetto decisionale voluto dallo stesso ad milanista dopo il suo viaggio a New York con Gerry Cardinale. Un viaggio che ha di fatto cambiato il corso delle scelte strategiche in casa Milan.

Un profilo “vincente” per un nuovo ciclo Furlani ha espresso chiaramente l’intenzione di affidare la ricostruzione del Milan a un dirigente “vincente” e con una visione moderna. La scelta di D’Amico, in tal senso, potrebbe rappresentare il punto d’incontro tra esperienza nel calcio italiano, abilità nella gestione del mercato e capacità di lavorare in un ambiente tecnico esigente. Tuttavia, le pressioni a Milanello sono di ben altro livello rispetto a quelle vissute a Verona o Bergamo.

L’eventuale arrivo di D’Amico segnerebbe anche un nuovo corso per i rossoneri, che negli ultimi anni hanno faticato a trovare una continuità nei vertici sportivi. Resta però da sciogliere il nodo dei tempi: anticipare le rivali sul mercato e definire l’allenatore per la prossima stagione richiede una guida sportiva chiara, subito operativa.

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