PianetaChampions
·3 maggio 2024
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Michel, geniale allenatore del Girona, ha parlato a El Pais raccontandosi tra speranze ed ambizioni. Di seguito le sue parole.
“Capisco il calcio come quando ero piccolo: voglio divertirmi. Questo è quello che voglio per le mie squadre, è allora che mi rappresenteranno. Quando vanno avanti, quando sono aggressivi, quando cercano la porta avversaria. Perché quando ciò accade, quando una squadra ha un’anima, è allora che il tifoso finisce contagiato
L’immediatezza – prosegue Michel – nel calcio esiste, la fanno i risultati. Ma quando sento dire “non mi interessa come, quello che voglio è vincere”, so che quel posto non fa per me. Non è falsa modestia o umiltà, ma non cerco riconoscimenti personali. E tutto ha una spiegazione: voglio che i giovani crescano, non che si parli del fatto che la squadra di Míchel gioca bene. Lavoro con le persone. Voglio che guadagnino di più, che siano più importanti nel mondo del calcio.
Il suo Girona è terzo in classifica e vicinissimo alla qualificazione alla prossima Champions League: “Ora abbiamo un’intera provincia che aspetta l’ingresso in Champions League. Come possiamo essere così avari e dire che vale solo il risultato? L’altro giorno abbiamo vinto a Las Palmas ed ero contento del risultato, pensando però che non era il Girona che avevamo costruito. Ho detto ai giocatori: ‘Voglio finire la stagione e far dire alla gente: il Real ha perso solo una partita, ma la squadra che ha fatto parlare di sé quella stagione è stato il Girona’. Ci riuscirò”.