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·27 maggio 2024
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José Luis Mendilibar, allenatore dell’Olympiacos, ha parlato ai canali ufficiali dell’UEFA all’antivigilia della finale di Conference League contro la Fiorentina.
Ecco le dichiarazioni, riprese da TMW:
“È uno scenario molto simile a un anno fa. Il Siviglia era in lotta per la salvezza; l’Olympiacos no, ma le aspettative erano altissime e non le stavamo soddisfacendo. Non potevamo vincere il campionato ma potevamo vincere in Europa, come con il Siviglia. Dobbiamo mantenere la lucidità, considerarla come qualsiasi altra partita. La settimana che precederà la finale sarà il più normale possibile. Non mi piace cambiare le cose solo perché è una gara importante. Siamo arrivati a questo punto senza cambiare: perché farlo adesso?”.
La grandezza di ciò che ha fatto ha già lasciato il segno? L’altro giorno ho parlato con Matías Almeyda, allenatore dell’AEK, e mi ha detto: “Complimenti per quello che hai fatto per la squadra e ancora di più per il calcio greco”. Solo allora mi sono reso conto. L’eccitazione è palpabile. Quando giochiamo in casa, i tifosi arrivano più di un’ora prima del calcio d’inizio. Esultano come pazzi per strada. Chi ti riconosce si ferma a salutarti. Sono euforici e spero che lo siano altrettanto dopo la finale”
L’Olympiacos ha già vinto un trofeo europeo in questa stagione, la UEFA Youth League. È un’ispirazione? “Ci hanno creduto quando nessun altro lo faceva. Hanno giocato contro l’Inter agli ottavi e il Bayern ai quarti; la gente pensava che sarebbero caduti ogni volta: beh, non è andata così. L’Olympiacos ha vinto e ha vinto bene. Poi, in finale, il Milan partiva favorito, ma i nostri ragazzi hanno vinto anche quella! L’Olympiacos ha fame di vincere: se ce la fanno i giovani, perché non dovremmo farcela anche noi? Eravamo sfavoriti contro Ferencváros, Fenerbahçe e soprattutto Aston Villa, ma abbiamo trovato il modo”.
Cosa significherebbe regalare la prima coppa europea all’Olympiacos? “Sarebbe fantastico. Entreremmo nella storia dell’Olympiacos e del calcio greco. Sappiamo che sarà molto dura contro una squadra italiana che gioca ai massimi livelli, ma in finale non si sa mai”.