McKennie, un mastino texano allo Stadium: i numeri dell’esordio | OneFootball

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·21 settembre 2020

McKennie, un mastino texano allo Stadium: i numeri dell’esordio

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Un mastino texano, dotato di buona tecnica, che sa dosare quantità e qualità quando serve: è il profilo emerso dall’esordio di Weston McKennie, tra i migliori della prima Juventus targata Pirlo nel netto successo di campionato contro la Sampdoria di Ranieri per 3 a 0 all’Allianz Stadium.

Il giocatore, ribattezzato da Andrea Pirlo ai microfoni di Sky semplicemente come “l’americano”, non ha mollato un pallone durante la partita, mettendo corsa, gamba, anticipo e personalità pure in zona gol, riuscendo a liberarsi al tiro e a sfiorare la rete nel finale. Un motorino inesauribile che, grazie ai suoi costanti movimenti e ai polmoni di ferro, ha permesso anche alla difesa di ritrovare maggiore solidità e ai reparti di restare compatti.


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Quali i numeri della sua prima in bianconero? 90 i minuti disputati dal mediano, caratterizzati da carattereforza fisica e piedi buoni. In difesa sono state due le respinte effettuate, con una percentuale del 75% relativa ai contrasti vinti (3 su 4). In tutta la gara 3 gli intercetti a buon fine, con una percentuale di successo anche nei duelli fisici (6 su 12) e in quelli aerei (1 su 2) pari al 50%.

Nonostante la sua fisicità, McKennie ha mostrato di non essere un giocatore falloso: sono appena 2 i falli commessi, mentre gli interventi, soprattutto quelli di anticipo, hanno evidenziato una grande pulizia nelle giocate.

Importante è il dato sui passaggi riusciti: sono 61 su 69 totali, per una percentuale (dato Opta) dell’88,4 di successo rispetto ai tentativi. La maggior parte dei passaggi sono stati diretti sul lato destro della zona di campo in cui operava McKennie (36,2%), il 29% sul lato sinistro e il 17,4% sia indietro che avanti. Il 90,6% dei passaggi riusciti sono stati realizzati nella propria metà campo, mentre l’84,2% in quella avversaria.

Dati significativi anche sul versante dei passaggi lunghi: sono stati 5 quelli tentati, di cui 4 riusciti per una percentuale dell’80%.

Interessante è il capitolo della produzione offensiva di McKennie a dimostrazione della sua capacità di proporsi in avanti: un cross su azione e un’occasione creata tra le note della sua partita. E ancora più nel dettaglio, 3 i tiri provati di cui ben 2 finiti nello specchio della porta avversaria: in un caso l’americano ha propiziato il gol del raddoppio di Bonucci, nell’altro solo uno strepitoso intervento di Audero gli ha evitato un gol, che avrebbe suggellato la sua straordinaria prestazione.

Numeri e cifre che fanno intendere il valore del giocatore e come ora sembri complicato immaginare la Juventus che ha in mente Pirlo priva del suo dinamismo e della sua aggressione palla immediata. Sui social, ora i paragoni (impegnativi) si sprecano, ma McKennie ha il compito di confermare quanto di buono fatto intravedere finora per ritagliarsi un ruolo decisivo nella Juve 2020-21.

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