Mario Gila, il “difensore coraggioso” che piace in Serie A | OneFootball

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·26 giugno 2022

Mario Gila, il “difensore coraggioso” che piace in Serie A

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La Fabrica, come viene soprannominata la cantera del Real Madrid, ha sempre avuto un ruolo importante nell’economia sportiva del club blanco. Nonostante la grande attenzione al concetto di superstar da vestire con la maglia dei Galacticos (così definiti non a caso, per restare in tema), la volontà di vedere in campo calciatori cresciuti con e nel madridismo non ha mai abbandonato il club. Fino a qualche anno fa era ardente la polemica che vedeva il Real produrre calciatori più per l’esterno che per il proprio interno, con i soli Raul, Casillas, Guti (e pochissimi altri) capaci di scrivere la storia con il club della capitale spagnola. Una situazione che non è totalmente cambiata, perché si ha ancora qualche frecciata polemica (come ad esempio nel caso del giovane Miguel Gutierrez, a titolo meramente esemplificativo, che secondo i tifosi andrebbe valorizzato diversamente), e non escludiamo che la prossima possa corrispondere a Mario Gila.

Alla scoperta di Mario Gila

Mario Gila, a onor del vero, non è nato nel Real Madrid, sodalizio che ha sposato “solo” nel 2018, quando è stato completato il suo trasferimento dall’Espanyol. Il suo percorso in quel di Madrid l’ha portato a essere una colonna portante del Castilla, la seconda squadra delle Merengues, e una risorsa che Carlo Ancelotti ha sfruttato anche per la prima squadra, con la quale ha raccolto due gettoni in campionato. Professione difensore, il suo è un profilo che sta alimentando i discorsi di calciomercato sull’asse Spagna-Italia.


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Le richieste dalla Serie A

Sono due le compagini che sono state accostate a Mario Gila: prima il Sassuolo, ora la Lazio. Secondo i media del Belpaese, il classe 2000 è finito sui taccuini degli uomini di mercato biancocelesti, che negli ultimi giorni stanno valutando la possibilità di presentare un’offerta al Real Madrid.

Che tipo di giocatore è Mario Gila? Indiscutibilmente capace di coniugare le multicolori richieste del calcio moderno. Siamo al cospetto di un difensore centrale roccioso ma “creativo”, esplosivo ma concentrato. Gila ama andare in conduzione, quando vede uno spazio da invadere palla al piede non esita a regalare una fiammante progressione, ricerca che denota tanto coraggio e altrettanta propensione al rischio, perché perdere il pallone potrebbe essere sanguinoso per lui e la squadra. Il ragazzo si mostra in grado di ponderare i pro e i contro di questa decisione e, quando i benefici risultano essere superiori ai costi, parte.

Non ha paura di difendere in campo aperto, disponendo dei mezzi atletici per poter eventualmente passare al retro running, la corsa all’indietro. Struttura fisica importante che, coniugata con l’atleticità già menzionata, gli permettono di poter recitare un ruolo da concreto antagonista nell’uno contro uno, che non teme e che sa vincere. Ovviamente il contraddittorio che troverebbe in Serie A sarebbe certamente più elevato, motivo per il quale bisognerebbe concedergli il fisiologico tempo di adattamento, soprattutto considerando l’attenzione e la meticolosità che Sarri insuffla nella fase difensiva.

Considerazioni, queste avanzate nell’ultimo paragrafo, che troveranno ulteriore spazio qualora la trattativa andasse avanti. Fino a quel momento, lasceremo la porta aperta per eventuali aggiornamenti: Mario Gila, il nuovo prodotto della Fabrica.

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