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·9 dicembre 2024
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In vista della sfida tra Atalanta e Real Madrid, chi meglio di Josip Ilicic può raccontare l’esperienza e la crescita della squadra bergamasca? Lo sloveno, oggi 36enne e giocatore del Maribor, è stato la stella del primo ciclo di successo sotto la guida di Gian Piero Gasperini, ma la sua carriera è stata segnata anche da difficoltà, in particolare a causa degli effetti del Covid.
In una recente intervista al quotidiano spagnolo AS, Ilicic ha parlato della sua esperienza, raccontando come il periodo post-pandemia abbia segnato una svolta nella sua carriera: “Mi mancava tutto. Ero arrivato a un punto in cui non sentivo più il bisogno di giocare ai massimi livelli e ho deciso di portare a casa la famiglia. Ho due ragazze a cui mancava parlare nella nostra lingua e la famiglia è la cosa più importante. La verità è che non sopportavo più la pressione di giocare ogni tre giorni. Dopo la pausa per il Covid, ho sofferto troppo. Non era più lo stesso, e nel mio cuore sentivo che era arrivato il momento di dire basta.”
Nonostante le difficoltà, Ilicic ha trovato la serenità tornando a casa, a Maribor, dove aveva iniziato la sua carriera. “Sono cresciuto qui e mi diverto. Anche se il livello del calcio è incomparabile, sono felice”, ha aggiunto.
Il Retroscena sul Napoli: La Proposta di Ancelotti
Nel corso della sua carriera, Ilicic ha ricevuto diverse offerte, tra cui quella del Siviglia. Il direttore sportivo Monchi lo aveva contattato, ma lo sloveno aveva preferito essere onesto, rifiutando l’offerta: “Mi dispiace, non voglio venire lì per fare soldi e non contribuire nulla. Mi ha ringraziato.” Tuttavia, un’altra proposta è stata quella del Napoli, quando Carlo Ancelotti era l’allenatore della squadra partenopea.
“Io e Ancelotti ci siamo parlati quando era a Napoli. Era praticamente fatta, avevo già accettato l’offerta”, ha raccontato Ilicic. “Mi ha parlato di calcio, ma soprattutto della vita. Mi ha raccontato di Napoli: ‘Dai, vieni, andremo a mangiare, a bere…’ Questo è stato fondamentale, perché sei un uomo prima di un calciatore. Ne aveva parlato anche con Mertens e con il direttore sportivo Giuntoli. Ero convinto, volevo andare lì per vincere il campionato e stavo giocando molto bene, fisicamente ero un animale.”
Tuttavia, l’Atalanta decise di non lasciarlo partire, riconoscendo il ruolo fondamentale che Ilicic ricopriva nella squadra. Questo retroscena dimostra l’importanza del legame tra il giocatore e il club bergamasco, un legame che ha contribuito a costruire il successo dell’Atalanta negli ultimi anni.