Calcionews24
·10 aprile 2025
Marianini Empoli: «Negli ultimi anni ci aveva abituato a salvezze più tranquille, capisco i fischi dei tifosi, ma…»

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·10 aprile 2025
Francesco Marianini, ex giocatore dell’Empoli e oggi presidente dell’Asd Calci 2016, ha parlato della difficile situazione che sta vivendo la sua ex squadra a La Nazione, analizzando il momento della squadra toscana e riflettendo anche sulla sua esperienza in azzurro.
SITUAZIONE DELL’EMPOLI –«Eh sì, e mi dispiace. Negli ultimi anni l’Empoli ci aveva forse abituato a salvezze un po’ più tranquille, ma rientra nella normalità di una società che sta comunque facendo un ottimo lavoro ed è diventata un esempio. Capisco i tifosi che hanno fischiato, ma penso che certe difficoltà ad Empoli debbano essere messe in conto e solo stando tutti uniti si può superarle».
IL GRANDE AVVIO E LE DIFFICOLTÀ –«Ci può stare, la partenza è stata ottima, al di là delle aspettative, ma l’Empoli è comunque lì e la squadra ha dimostrato di lottarsi tutte le partite».
GLI INFORTUNI –«Dover fronteggiare tante assenze è dura per chiunque, figurarsi per l’Empoli che ha una rosa meno ampia. Tuttavia, è necessario mettere da parte la negatività e cercare di essere positivi, anche se capisco non sia facile».
LA TRASFERTA DI NAPOLI –«Si giocano tanto entrambe, il Napoli è molto forte e il Maradona sarà una bolgia, ma si parte comunque da zero a zero».
LA PRIMA IMPRESA A NAPOLI – «Lo ricordo bene, dopo una normale difficoltà iniziale facemmo una grande prestazione con una splendida prova di Buscè, anch’io giocai titolare, fu una bella soddisfazione ma, purtroppo, inutile per la salvezza. Quell’anno facemmo bellissimi colpi esterni e partite in casa più sottotono, sono situazioni in cui il pallone scotta e non è facile scendere in campo con serenità, ma come dovrà fare l’Empoli attuale serve concentrazione e compattezza».
RICORDI DELL’ESPERIENZA AZZURRA – «Sono stati quattro anni bellissimi, la prima forse in assoluto la più bella perché venivo da due annate negative a Lecce ed entrai in punta di piedi in un centrocampo dove c’erano giocatori come Almiron, Moro, Ficini. Ho avuto la fortuna che Cagni mi abbia apprezzato tanto. Conquistammo anche la storica qualificazione alla Coppa Uefa».
LA SEMIFINALE DI COPPA ITALIA E LE RISERVE – «Sono sicuro che affrontando lo Zurigo con i titolari anche al ritorno avremmo potuto passare il turno, capisco la posizione della società, ma in queste occasioni penso che avrebbe dovuto provarci di più perché sono delle vetrine importanti per club, città e giocatori».
L’AVVENTURA DA PRESIDENTE – «Il prossimo sarà il decimo anno e sono molto contento, quella di non rimanere nel mondo del professionismo è stata una scelta, ho investito nelle strutture e siamo cresciuti tanto come numeri. Mi assorbe completamente e cerco di trasmettere a ragazzini pieni di sogni la mia passione. Ma per il futuro non escludo niente».