Calcionews24
·31 maggio 2025
Marco Silva Juve: chi è l’allenatore portoghese. Tra successi, cadute e un calcio propositivo

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Nelle ultime ore, il nome di Marco Alexandre Saraiva da Silva, attuale tecnico del Fulham, è emerso a sorpresa come possibile candidato per la panchina della Juventus. Una voce che ha acceso la curiosità sulla figura di questo allenatore portoghese classe 1977, la cui carriera è stata un alternarsi di trionfi significativi e brusche interruzioni, il tutto condito da una filosofia di gioco apprezzata ma non sempre garanzia di continuità. Ma chi è Marco Silva e quale sarebbe il suo impatto sul mondo bianconero?
La carriera da allenatore di Silva inizia laddove aveva concluso quella da calciatore, all’Estoril Praia. Dopo un breve periodo da direttore sportivo, nel settembre 2011 assume la guida della squadra, allora in seconda divisione. L’impatto è immediato: vince il campionato, riportando il club nella massima serie portoghese dopo sette anni. Le stagioni successive consolidano la sua fama di tecnico emergente: un sorprendente quinto posto e la prima storica qualificazione dell’Estoril all’Europa League, seguita da un ancor più impressionante quarto posto l’anno dopo.
Questi successi attirano l’attenzione dello Sporting CP, che lo ingaggia nell’estate del 2014. Con i Leões, Silva vince la Coppa di Portogallo, un trofeo che mancava al club da sette anni, e ottiene un buon terzo posto in campionato. Tuttavia, il rapporto con la dirigenza si incrina clamorosamente: a soli quattro giorni dalla vittoria in coppa, viene licenziato per “giusta causa”, con motivazioni che includevano il non aver indossato l’uniforme ufficiale del club durante una partita di coppa. Un epilogo tanto inatteso quanto controverso per un’esperienza comunque positiva sul campo.
Rimasto senza panchina, Silva accetta l’offerta dell’Olympiacos nel luglio 2015. In Grecia, la sua avventura è trionfale: vince il campionato con sei giornate d’anticipo, stabilendo un record di 17 vittorie consecutive in campionato e guidando la squadra anche in Champions League, dove ottiene una storica vittoria esterna contro l’Arsenal. Nonostante il successo, le strade si separano a fine stagione, ufficialmente per motivi personali
Nel gennaio 2017, Marco Silva sbarca in Premier League, chiamato al capezzale dell’Hull City, allora ultimo in classifica. Nonostante un impatto iniziale positivo e un gioco apprezzato, non riesce a evitare la retrocessione. La sua reputazione in Inghilterra, però, è in crescita.Le montagne russe inglesi: Watford, Everton e la rinascita al Fulham.
Nell’estate del 2017 passa al Watford. L’inizio è brillante, tanto da attirare le insistenti avances dell’Everton. Il club rifiuta di liberarlo, ma il rendimento della squadra cala vistosamente e nel gennaio 2018 Silva viene esonerato. Il Watford accusa apertamente l’Everton di aver destabilizzato l’allenatore, un episodio che crea non poche polemiche e che i tifosi degli Hornets non gli perdoneranno, accogliendolo con serpenti di gomma al suo ritorno da avversario.
Marco Silva è noto per essere un allenatore meticoloso, determinato e ambizioso. Nelle sue dichiarazioni pubbliche, traspare un approccio moderno al calcio, focalizzato sulla motivazione dei giocatori e sulla costruzione di un’identità di squadra chiara. Non è un tecnico da proclami roboanti, preferendo concentrarsi sul lavoro quotidiano.
In Portogallo, dopo l’exploit con l’Estoril e la vittoria della coppa con lo Sporting, era considerato uno dei più promettenti allenatori della sua generazione. Il brusco divorzio con lo Sporting ha lasciato qualche ombra, ma il talento non è mai stato messo in discussione.
In Inghilterra, la sua figura è più complessa. All’Hull City fu accolto con speranza, vista la sua giovane età e il curriculum positivo. Il vice-presidente Ehab Allam lo definì «un allenatore giovane ma che ha impressionato per la sua filosofia e il suo stile di gioco». Al Watford, l’ottimo inizio fu oscurato dalla controversa “telenovela” con l’Everton, che ne macchiò l’immagine presso i tifosi. All’Everton, le aspettative erano alte, ma l’esonero ne ridimensionò temporaneamente le quotazioni. È con il Fulham che ha ritrovato consensi unanimi, venendo elogiato per la capacità di costruire una squadra solida, organizzata e capace di esprimere un buon calcio anche contro avversari più quotati. La stampa inglese ora lo considera un tecnico maturo, capace di adattare il suo approccio e di ottenere risultati importanti. Alcuni commentatori, come Alfredo Pedullà in Italia, si sono mostrati scettici riguardo a un suo eventuale approdo alla Juventus, definendolo una “scommessa” o un nome da “algoritmo“, suggerendo che la Juventus avrebbe bisogno di profili più consolidati, magari italiani.
L’eventuale scelta di Marco Silva da parte della Juventus rappresenterebbe una mossa intrigante. Porterebbe con sé un’esperienza internazionale variegata, una chiara identità di gioco basata sul possesso palla, la costruzione dal basso e una pressione organizzata, e la capacità di valorizzare i giocatori a sua disposizione. Tuttavia, i dubbi sulla sua tenuta nelle piazze di primissima fascia e la mancanza di esperienza pregressa in un club della dimensione della Juventus potrebbero rappresentare incognite significative. La Vecchia Signora, in cerca di un nuovo ciclo, potrebbe vedere in lui l’uomo capace di portare freschezza e idee nuove, ma dovrebbe anche ponderare i rischi legati a un profilo che, pur talentuoso, ha conosciuto anche momenti di difficoltà nella gestione delle pressioni ai massimi livelli. Il suo contratto in scadenza nel 2026 con il Fulham implicherebbe inoltre la necessità di trovare un accordo per liberarlo.