Marco Lodoli: «Lazio 1974, un SOGNO con giocatori EROI. Maestrelli era un guru. Lenzini sembrava un vecchio zio…» | OneFootball

Marco Lodoli: «Lazio 1974, un SOGNO con giocatori EROI. Maestrelli era un guru. Lenzini sembrava un vecchio zio…» | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcionews24

Calcionews24

·12 maggio 2024

Marco Lodoli: «Lazio 1974, un SOGNO con giocatori EROI. Maestrelli era un guru. Lenzini sembrava un vecchio zio…»

Immagine dell'articolo:Marco Lodoli: «Lazio 1974, un SOGNO con giocatori EROI. Maestrelli era un guru. Lenzini sembrava un vecchio zio…»

Marco Lodoli, scrittore, ha parlato a La Gazzetta dello Sport per ricordare la Lazio del ’74 che ha vinto lo scudetto

Oggi è il giorno delle celebrazioni all’Olimpico dei 50 ani dallo storico primo scudetto della Lazio. A far riassaporare quelle emozioni su La Gazzetta dello Sport interviene lo scrittore Marco Lodoli.

LA PRIMA IMMAGINE«La prima immagine dello scudetto del 1974? Io che con la Vespetta andavo in quell’anno a Tor di Quinto dove si allenava la Lazio. Ero un adolescente e sul campo i giocatori mi sembravano degli eroi. Oltre quella rete c’era un mondo di sogni…».


OneFootball Video


IL FASCINO DI QUELLA LAZIO – «Una squadra con giocatori che venivano dalla Sere B o dalla C oppure erano considerati degli scarti come Frustalupi e Petrelli, però sul campo tutti insieme crearono un vero miracolo sportivo. Un gruppo di calciatori ritenuti mediocri ma poi furono capaci di diventare campioni d’Italia. Per noi tifosi fu qualcosa di bellissimo. Io ero abituato a una Lazio che viveva nella mediocrità anche in Serie B. Poi, in due anni tutto cambiò. Un qualcosa di poco valore che diventa un cielo di primavera. Con una lezione di vita anche per noi ragazzi. Quel gruppo ce l’aveva fatta…Potevamo farcela anche noi con i nostri sogni…».

MAESTRELLI«Prima che allenatore era l’uomo degli equilibri. Da una parte c’era la furia anche baldanzosa e spericolata dei vari Chinaglia, Re Cecconi e Martini, dall’altra lui come una sorta di guru orientale, di poche parole che sapeva tenere tutti uniti con la sua saggezza. Un gruppo avvolto da quella carta argentata che era l’umanità e l’intelligenza di Maestrelli».

IL PRESIDENTE LENZINI«Noi giovani guardavamo soprattutto i giocatori. Ricordo Lenzini come più anziano degli anni che aveva. Una figura di un’Italia che non c’è più: ora molte società appartengono a gruppi finanziari e a fondi esteri… Lenzini sembrava un vecchio zio che aveva messo dei soldi e voleva vedere qualche risultato».

TUDOR IN EUROPA«Speriamo. Dovrebbero farcela…».

Visualizza l' imprint del creator