Marchionni: «La Juve ha bisogno di serenità, deve ritrovare lo spirito. Ecco quali giocatori servono in questo momento» – ESCLUSIVA | OneFootball

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·1 febbraio 2025

Marchionni: «La Juve ha bisogno di serenità, deve ritrovare lo spirito. Ecco quali giocatori servono in questo momento» – ESCLUSIVA

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Marco Marchionni, ex centrocampista bianconero, ha analizzato Juventus Empoli in esclusiva a Juventusnews24

Domenica andrà in scena Juve Empoli, con i bianconeri – reduci da due KO tra campionato e Champions – in cerca di riscatto. Della partita contro i toscani e della situazione juventina, ma non solo, ha parlato in esclusiva a Juventusnews24 l’ex centrocampista della Juve Marco Marchionni.

Juve Empoli: che partita sarà secondo lei?«Una partita dura innanzitutto, con la Juve che deve riscattare queste due sconfitte perché non è abituata a perdere. È normale comunque, se dovesse giocare ad armi pari, con la massima intensità, la Juve potrebbe essere un po’ più avvantaggiata però sappiamo tutti che quando si incontra la Juventus si dà quel qualcosa in più, quindi secondo me sarà molto dura. L’Empoli può giocare sull’entusiasmo che ha creato quest’anno; sta giocando molto bene, ha un allenatore, D’Aversa, che li sta facendo giocare benissimo. Credo che sarà una bella partita perché comunque la Juve dovrà riscattarsi e l’Empoli ne potrà approfittare perché magari più passerà il tempo più magari i bianconeri potranno diventare nervosi e commettere quegli errori che purtroppo si pagano».


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Su 22 partite giocate l’Empoli ne ha vinte solamente 4, che approccio pensa possano avere i toscani considerando anche il fatto che giocano all’Allianz Stadium e i bianconeri cercano rivalsa dopo la sconfitta contro il Benfica in Champions«Dipenderà sempre molto dall’atteggiamento della Juve, come ho detto prima se la Juve gioca da Juve potrà portare la partita dalla sua parte però quando alla Juve si perdono due partite magari ci sono dei malumori, si fanno 13 pareggi in un’annata vuol dire che magari qualcosa manca, quindi l’Empoli dovrà capire cosa non sta funzionando agli avversari, in più avrà dalla parte sua il tempo. Se partiranno forte i toscani e cercheranno di limitare insomma i giocatori bianconeri, più passerà il tempo, più, come ho detto prima, si potrà innervosire la partita e più l’Empoli ha giocatori comunque di qualità e di quantità che mettendola sul ritmo la potrebbero mettere in difficoltà».

Ismajli e Goglichidze sono due nomi accostati alla Juventus, per il secondo la società bianconera ha anche già avviato contatti con l’Empoli. Lei cosa ne pensa? Sono due profili che potrebbero servire in questo momento alla Vecchia Signora?«Sono due giocatori che stanno facendo bene e son bravi. Soprattutto in questo momento però, secondo me, la Juve deve prendere giocatori già affermati che possono cambiare anche l’aspetto di negatività, l’aspetto di delusione che ci può essere. Sono due giocatori importanti però credo che in questo momento la Juventus dovrà ritrovare lo spirito, poi si potranno fare altri ragionamenti ma la Juve ha talmente tanti bravi giocatori e un bravo allenatore che se riusciranno a trovare la giusta chiave poi tutto si sistemerà. Quindi adesso è prematuro parlare perché intanto vengono accostati tutti. Poi man mano che si andrà avanti vedrà Juve quali saranno i profili più adatti».

Sul fronte mercato la Juventus secondo lei su cosa dovrebbe concentrarsi? Qual è il reparto che ha maggiore urgenza di essere rinforzato?«La domanda bisogna farla a chi c’è dentro perché soltanto Thiago Motta e la società possono capire di cosa realmente si ha bisogno perché da fuori si possono dire e si possono fare talmente tanti nomi e dire tante cose che poi è tanto facile quando poi le cose vanno male. Da fuori si riesce a parlare facilmente. Secondo me dovranno capirlo loro ma prima di tutto credo che quello che dovranno capire è che i giocatori bravi già ce li hanno. Bisogna soltanto trovare quella giusta soluzione che poi ti può far cambiare la stagione. Non si può dire che la Juventus non abbia bravi giocatori, ma è normale che poi i risultati magari possono determinare il giudizio, dal positivo dal negativo».

Cosa serve secondo lei alla Juventus per tornare ad essere competitiva in campionato?«Serve serenità, serve sicuramente dare qualcosa in più che non è dovuto magari all’aspetto a volte fisico a volte mentale però se si riesce a stare più sereni, la Juve ha dimostrato che quando c’è serenità, che quando c’è entusiasmo, quando c’è unione di tutto i risultati arrivano. È normale che dovrà fare un percorso grande perché quest’anno ha cambiato tanto, ha cambiato allenatore, ha cambiato giocatori magari è più facile per l’Inter che da cinque, sei, sette anni riesce ad avere sempre diciamo la stessa rosa cambiando pochi giocatori. A volte quando si cambia tanto ci vuole del tempo, ci vuole il tempo per l’allenatore per dare le sue idee però è normale che purtroppo quando si arriva in grandi squadre come Juve, Inter e Milan purtroppo il tempo è poco perché si richiede un risultato immediato».

Come si spiega secondo lei questa mancanza di reazione della Juventus nei momenti di difficoltà?«Guarda ti dico, basta guardare il primo tempo di Napoli, il primo tempo di Napoli non si parlava di una Juve in difficoltà. Si parlava di una Juve che comunque stava facendo una buona partita poi sappiamo tutti come è andato a finire il secondo tempo come purtroppo altre partite, poi magari quella del Benfica purtroppo è stata sbagliata dall’inizio ma perché comunque in Champions si incontrano squadre forti che sanno giocare a calcio. A volte quindi basta anche un pizzico di fortuna, magari se si riusciva a termine il risultato di Napoli la testa poi ti scatta e riesci a fare altri tipi di prestazioni. Adesso quella di Benfica è anche figlia del secondo tempo di Napoli, è una squadra che comunque sta avendo delle difficoltà, purtroppo ha giocatori infortunati, giocatori importanti però è pur vero che sei alla Juve quindi di giocatori ne hai quindi adesso secondo me bisogna star soltanto più sereni possibile, cercare di lavorare perché soltanto il lavoro ti può portare a cambiare questa situazione però è normale che poi bisogna, come si suol dire, dare di più perché in questo momento anche il 120% non sta bastando. Ognuno quindi si deve prendere le sue responsabilità e deve cercare di aiutare il compagno e soltanto così, creando quell’alchimia giusta magari ne puoi venir fuori».

Un limite di questa Juventus è anche quello di sprecare troppi palloni negli ultimi 20 metri e sotto porta?«Quello può essere un dato però mi viene da ridere perché son giocatori molto forti quindi è soltanto una questione mentale. Nelle altre squadre, da dove provengono, hanno sempre segnato, sempre fatto gol, sempre fatto cose giuste quindi in questo momento si può dire di tutto della Juve perché poi i risultati non stanno arrivando però non possiamo dire che non sono giocatori bravi. Sono giocatori da Juve: però purtroppo nel calcio lo devi dimostrare sempre. Non è facile tanto arrivare alla Juve perché magari se si riesce a fare un anno, due anni nel modo giusto ci si può arrivare, il problema è mantenersi e giocare nella Juve perché la difficoltà è proprio la mentalità di cui ha bisogno la Juve. Di giocatori che stanno sempre al massimo, di giocatori che determinano e purtroppo non sempre è possibile, però a Torino lo devi fare. A volte giocando in altre squadre si ha un altro tipo di situazione, quando giochi nella Juve già il pareggio non basta quindi devi avere una forte personalità, una forte voglia di dimostrare ogni giorno di essere da questa grande squadra».

Si aspettava l’addio di Danilo?«A volte si fanno scelte. Non me lo aspettavo perché secondo me da quello che si percepiva è che era un uomo che ti dava personalità, un uomo che dentro lo spogliatoio veniva rispettato, un uomo che era una guida. A volte questi giocatori – anche se magari sul campo non dico ti rendono meno, perché per Danilo alla fine stiamo parlando di un campione, di un giocatore che ha giocato con grandi squadre – quando magari fisicamente non riescono a dare tutto quello che devono dare, però ti danno tanto a livello di spogliatoio. A volte servono soprattutto quei tipi di giocatori per far sì che poi gli altri magari si esprimano e siano mentalmente liberi per dare il loro contributo. Non a caso, da quello poi si leggeva Conte lo voleva al Napoli e Conte sappiamo tutti è un allenatore che da un giocatore pretende tanto e che vada a cento all’ora quindi se lo voleva Conte magari qualche domanda uno se la può anche fare. Conte non regala nulla, non prende nulla a caso. Devi stare all’interno perché magari alcune volte non si sanno le dinamiche che ci sono. Il ragazzo cosa voleva, se il ragazzo voleva rimanere se il ragazzo voleva cambiare aria, ci sono tante dinamiche che purtroppo poi dal di fuori non si sanno».

Qual è secondo lei la squadra favorita per la vittoria dello ScudettoAdesso è facile dirlo: il Napoli sta facendo tutto quello che può per vincere lo Scudetto e se lo sta meritando il primo posto in classifica. Poi secondo me quella più attrezzata comunque rimane l’Inter perché è quella squadra ha cambiato poco, che ha tanti giocatori che possono realmente ogni partita trovare la soluzione giusta per vincerla. Il Napoli però sta dimostrando di meritarsi lo Scudetto».

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