Marchegiani: «Per me è paradossale, un anno fa sembrava squadra più avanti di tutti, la più forte. Adesso è complicato…» | OneFootball

Marchegiani, ex portiere e oggi opinionista, ha parlato dell’attuale situazione dell’Inter: ecco le sue parole sui nerazzurri

La stagione 2024-25 dell’Inter si è conclusa con più ombre che luci, lasciando un retrogusto amaro nonostante alcuni momenti di alto livello. I nerazzurri hanno chiuso il campionato di Serie A al secondo posto, dietro a un Napoli dominante, mancando così l’obiettivo principale della stagione: la riconferma del titolo.

In campionato, la squadra di Simone Inzaghi – alla guida fino a fine stagione prima del cambio tecnico – ha mostrato buone trame di gioco e solidità, ma ha perso punti pesanti nei momenti chiave, soprattutto negli scontri diretti. La mancanza di continuità e alcuni infortuni decisivi hanno condizionato la corsa scudetto.

In Champions League, la delusione è stata cocente: l’Inter è crollata in finale contro il Paris Saint-Germain, incassando un pesantissimo 5-0.

A completare la stagione amara è arrivata anche la sconfitta in Coppa Italia, persa contro i rivali storici del Milan. Ad aver seguito gli sviluppi è stato Luca Marchegiani il quale è sempre rimasto vicino alla Serie A sia da calciatore che, ora, da opinionista. In particolare, questa volta, si è soffermato sull’attualità nerazzurra ai microfoni di Sky. Le sue parole:

«Per me è paradossale, un anno fa sembrava squadra più avanti di tutti, la più forte. Anche sul mercato dato che aveva preso dei parametri zero per l’anno successivo che sembravano poter migliorare la squadra. Probabilmente qualcosa l’Inter ha sbagliato, i nuovi dovevano migliorare, ma il campo ha dimostrato altro. Adesso è complicato, perché sembra che con l’esodo di Inzaghi in Arabia sembra che si debba ricostruire la squadra con Chivu. Io non credo sia così, con questa squadra l’Inter penso debba fare un campionato di vertice. Poi ci sono situazioni che vanno chiarite, ma non penso ci siano cose irrisolvibili con Calhanoglu, per esempio».