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·20 luglio 2024
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Paolo Marcacci, giornalista di Radio Radio, ha parlato in esclusiva a MilanNews24 del nuovo Milan targato Paulo Fonseca.
Fonseca è ufficialmente l’allenatore del Milan dopo tante critiche e polemiche dei tifosi nei confronti della società per la scelta del nuovo mister. Come si spiega il malumore intorno al nome del portoghese? Si ricorda come era stato accolto il tecnico alla Roma?
«A Roma venne accolto con una sufficiente dose di ottimismo perché c’era il ricordo del suo Zenit che affrontò la Roma, della qualità di gioco e di quanto fosse stato probante quel tipo di avversario. Quindi rispetto all’arrivo al Milan c’era un pregiudizio più positivo. Credo che l’accoglienza così tiepida, e direi gelida dal punto di vista dirigenziale, dipende dal fatto che probabilmente erano circolati altri nomi ed è sembrato un ripiego. Al di là della qualità del gioco e del valore del tecnico, è stato deludente il nome vista la sequela di ipotesi che era stata fatta prima di lui».
«Per quella che è la filosofia, storicamente parlando, del Milan, Fonseca è uno di quei tecnici che può può piacere o comunque può fidelizzare il pubblico perché, nei momenti più alti del dispiegamento del suo gioco, le squadre da lui allenate sono piacevoli. Proprio come la sua Roma che arrivò al terzo posto in Serie A lasciando negli occhi dei tifosi romanisti qualche partita apprezzabile anche in Europa. Le sue squadre sono votate all’offensiva, a una fase propositiva più che contenitiva e lo vedo adatto al pubblico milanista».
E Leao? Come lo vede con il tecnico portoghese? Riuscirà a trovare costanza?
«Il 4-2-3-1 di Fonseca mi sembra premiante per le caratteristiche di uno come come Leao che è stato soggetto anche a un fuoco di fila di critiche durante la scorsa stagione. Dopo aver visto varie partite del Milan, penso che Leao, oltre a trovare continuità e efficacia sotto porta, ha anche bisogno di compagni che assecondino sempre i suoi strappi. Questo è un aspetto che è mancato nella scorsa stagione».