Inter News 24
·24 agosto 2025
Malesani ricorda: «A San Michele Extra erano tutti interisti, io solo tifoso del Milan»

In partnership with
Yahoo sportsInter News 24
·24 agosto 2025
Alberto Malesani, ex allenatore veronese che nei primi anni Duemila era considerato uno dei tecnici emergenti del calcio italiano, ha rivelato un retroscena importante della sua carriera e un ricordo legato alla sua infanzia. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Malesani ha raccontato di essere stato a un passo dal Milan e di essere cresciuto come unico tifoso rossonero in un paese a fortissima tradizione di tifosi dell’Inter.
«Il Milan aveva pensato a me quando era guidato da Carlo Ancelotti, subentrato a Fatih Terim. Parlai con Adriano Galliani che mi disse: “La seguiamo. Se nel girone di ritorno farà come nell’andata, ci risentiamo a fine stagione”. Purtroppo, invece, il mio Verona crollò e a fine campionato ci fu la retrocessione. Io non andai più al Milan, Ancelotti restò e l’anno successivo vinse la Champions League a Manchester. Il destino ha voluto così. Ma non ho rimpianti».
Unico rammarico, però, resta quello di non aver mai allenato la squadra del cuore. «Peccato, però, perché del Milan ero tifoso fin da bambino. Ero l’unico milanista a San Michele Extra, il paese alle porte di Verona dov’era nato anche Mariolino Corso, storico campione dell’Inter. Gli altri erano tutti interisti. Io, invece, godevo quando vedevo giocare Gianni Rivera».
Un aneddoto che lega la passione giovanile alla rivalità calcistica, con Malesani che non ha mai nascosto l’ammirazione per il “Golden Boy” del Milan, contrapposta alla tradizione interista dominante nel suo paese d’origine.
Malesani, oggi 70enne, ha vissuto una carriera intensa: dalla storica vittoria della Coppa Intertoto con il Parma al percorso con il Verona, fino alle esperienze in Grecia e in Medio Oriente. L’occasione di guidare una big come il Milan sfumò proprio sul più bello, ma il tecnico resta legato alla sua storia personale e alla passione che lo accompagnò sin da ragazzo.
Un racconto che intreccia la nostalgia degli anni d’oro del calcio italiano con la sincerità di un allenatore che non ha mai rinnegato le proprie radici, né i suoi sogni di bambino.
Live
Live
Live