Calcio e Finanza
·12 giugno 2025
Malaga, gestione Al-Thani: chiesti 14 anni di carcere per la famiglia dello sceicco

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·12 giugno 2025
In Spagna sono state richieste pene detentive di 14 anni per lo sceicco Abdullah Al-Thani e i suoi tre figli, Rakan, Nasser e Nayef, per i presunti reati di appropriazione indebita, amministrazione sleale e imposizione di accordi abusivi durante la loro gestione del Malaga, club che ha concluso la stagione al 16° posto nella Segunda Division spagnola. A renderlo noto è la Procura in un comunicato.
Inoltre, come riporta lo spagnolo Palco23, sono state richieste pene detentive di cinque anni in alcuni casi, e leggermente superiori in altri, per cinque ex dirigenti del periodo sotto inchiesta da parte del tribunale: Roberto Cano, Joaquin Jofre, Moayad Shatat, Vicente Casado e Manuel Novo, anch’essi coinvolti nella vicenda.
Per ciascuno dei membri della famiglia Al-Thani, la Procura chiede sei anni di carcere per appropriazione indebita, altri sei per amministrazione sleale e due per imposizione di accordi abusivi. Inoltre, l’accusa pubblica richiede una multa per coprire le responsabilità civili che avrebbero potuto causare.
Il procedimento risale al dicembre 2019, quando l’Associazione dei Piccoli Azionisti presentò una querela contro Al-Thani e i suoi figli per i presunti reati nella gestione del club, querela che fu successivamente accolta dal Tribunale d’Istruzione n. 14 di Malaga.
Dopo la denuncia dei piccoli azionisti del club spagnolo, nel febbraio 2020 il Malaga fu posto sotto amministrazione giudiziaria, e il giudice titolare del Tribunale d’Istruzione n. 14 nominò un amministratore giudiziario, José Maria Muñoz, che ricopre ancora oggi tale incarico e guida da oltre cinque anni un club in una situazione istituzionale ed economica molto delicata.
Secondo l’atto d’accusa della Procura, il club avrebbe presumibilmente pagato con fondi propri affitti di residenze per lo sceicco e la sua famiglia nella provincia, oltre a spese per auto, viaggi e hotel, tra altre presunte irregolarità. Inoltre, la famiglia Al-Thani avrebbe deciso di acquisire tutti i titoli possibili per continuare a essere i principali azionisti.