L’uomo sul palo? C’è ma non si vede. E il peggio è quando non difende | OneFootball

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·6 dicembre 2021

L’uomo sul palo? C’è ma non si vede. E il peggio è quando non difende

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La Gazzetta dello Sport (A.Frosio) –  Ma perché non c’era l’uomo sul palo? La domanda se la sono fatta in tanti quando la parabola di Calhanoglu è scesa tra le gambe di Rui Patricio all’Olimpico. Finora in Serie A sono stati battuti 1.484 calci d’angolo, da cui sono stati spremuti appena 52 gol. Per segnare una rete dall’angolo serve batterne una trentina.

I metodi per difendere sono sostanzialmente tre: a zona, a uomo, misto, a seconda delle caratteristiche della squadra. C’è chi ama il duello individuale, chi la ricerca della palla. Di solito si costruisce il cosiddetto “castello difensivo” composto tra due linee da quattro o cinque proprio davanti alla porta, con uno o due elementi a coprire l’uscita dell’area. Il fatto è che sul primo palo ci sono sempre uno o due uomini a protezione, non proprio attaccati al palo, ma se la palla cade in quella zona, deve essere roba loro. All’Olimpico non hanno vigilato Cristante e soprattutto Zaniolo, che fa un passo letale a uscire sulla traiettoria di Calhanoglu, il pallone passa e inganna Rui Patricio. La questione non è avere l’uomo sul palo o no, difendere a zona o a uomo: conta difendere bene.

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